2009-06-17
— FUCECCHIO —
È STATA LA CASA della famiglia Rinaldi-Tosi per 40 anni. Adesso è frequentata da animali e insetti mentre tutto intorno crescono erbacce e regna il senso di abbandono. E’ una delle 11 case coloniche che insieme alla villa-fattoria costituiscono il patrimonio dell’ex Opera Pia delle Colline delle Cerbaie, dal 2000 passato in mano al Comune di Fucecchio. Sul destino degli immobili e dei 25 appezzamenti di terreno l’amministrazione fucecchiese ha in mente un ambizioso progetto: la realizzazione di un sistema turistico rurale delle Colline. Che, però, resta ancora sulla carta in attesa di un acquirente che si faccia carico della messa in opera.
La signora Grazia Tosi, oggi 63enne, in quel casolare in via di Rimedio nella frazione Torre, vi tornò in affitto nel 1968 con il marito subito dopo il matrimonio. Nel corso degli anni la coppia ha migliorato l’edificio con interventi di ristrutturazione e curato il terreno circostante. Hanno sempre pagamento regolarmente il canone di locazione bimestrale. L’ultimo, che risale all’agosto dello scorso anno, è stato di 520,44 euro. Il mese successivo, però, hanno dovuto radunare tutte le loro cose di una vita e lasciare la casa intimati dall’ufficiale giudiziario a seguito dell’ultima udienza persa contro il Comune. L’amministrazione in poco tempo ha voluto liberare tutti gli edifici dell’ex Opera Pia per presentare un bando di project financing, il più appetibile possibile, al Mipim (Marché International des Professionnels de l’Immobilier), la più importante fiera internazionale del marketing territoriale che si tiene ogni anno a Cannes. Per ora ci sono state soltanto manifestazioni di interesse da parte di imprenditori turistici. “L’opera è complessa e l’attuale situazione economica del settore turistico non è certo favorevole”, spiega il sindaco di Fucecchio Claudio Toni. Il progetto prevede che le case coloniche vengano trasformate in unità abitative indipendenti dotate di piscina e attrezzature ricreative; l’attuale villa-fattoria diventerà il centro servizi e promozioni del villaggio turistico, mentre sui terreni saranno realizzati sentieri e percorsi ciclo-pedonali e un parco ludico con bar. “Nel 2000 quando ci dissero che ce ne dovevamo andare nessuno ci fornì una spiegazione – racconta la signora Tosi – Abbiamo fatto ricorso per vie legali riuscendo a restare per altri otto anni ma nell’autunno del 2008 con l’ultima udienza abbiamo perso la casa”. Frattanto il Comune aveva offerto alla coppia un’altra sistemazione nel centro di Fucecchio. “Erano due stanze al terzo piano senza ascensore – precisa – Non potevo certo accettare con mio marito che soffre di cuore. Alla fine ci siamo spostati nel Comune di Castelfranco di Sotto e con molti sacrifici abbiamo comprato una casa dalla quale non potrà mandarci via nessuno”. Di tutta questa storia, ai coniugi Rinaldi resta il dispiacere di essersene dovuti andare dalla loro amata casa, ma soprattutto la rabbia di vederla ‘morire’. Il Comune, invece, per il momento ha perso un introito, seppur di piccola entità, e in attesa (chissà per quanto tempo ancora) di un compratore dovrà provvedere a proteggere e manutenere il vasto patrimonio ormai completamente disabitato.
Irene Puccioni