2009-01-06
di ANDREA CIAPPI
UBALDO VOLI, 71 anni, da 25 giorni rinchiuso nel carcere fiorentino di Sollicciano con la pesante accusa di essere l’assassino dell’ex convivente Maria Silvana (detta Mara) Furlan, vuole «fare chiarezza». Ci aveva contattato tramite una lettera qualche giorno fa per sapere se poteva inviarci altre missive dove avrebbe spiegato la sua verità. La nostra risposta, dopo attento esame, era stata affermativa. Trascorsi alcuni giorni, è giunta in redazione, ad Empoli, con la data del 31 dicembre 2008, la lettera di Ubaldo Voli dove egli stesso fornisce il suo punto di vista, o almeno i suoi primi punti di vista sull’efferato omicidio della bella vedova di 55 anni, d’origine goriziana, trovata cadavere nel gelido crepuscolo dell’8 dicembre 2007 nella boscaglia di Castra da un cercatore di funghi. Mara, ricordiamo, era scomparsa dalla sua abitazione di via Petrarca 72 a Spicchio due settimane prima. La sua macchina venne ritrovata vicino allo studio odontotecnico di Ponzano. Questo il testo scritto da Voli:
«Il giorno 27 dicembre u.s. ho puntualmente chiarito e sottoscritto tutte le incoerenze e gli errori trovati nelle perizie della Mobile e dei Laboratori. Però, nonostante che chiarire in ogni sua parte il ‘castello accusatorio’ fatto contro di me sia stato un sollievo, sono comunque preoccupato perché:
1° Hanno fatto un’ipotesi di reato, che non sta né in cielo né in terra: avrei io commesso l’omicidio di Mara insieme al figlio Francesco!
2° Hanno poi interpretato ogni cosa e costruito tutti gli indizi, in maniera da poterla sostenere.
3° Questo è l’aspetto più vergognoso: hanno usato la stampa indirizzandola a dare di me un’immagine peggiore possibile e la più adatta a sostenere la loro ipotesi.
E’ significativo il caso del farmacista di S.Casciano, il quale, dopo essere stato indagato sul caso ‘mostro di Firenze’ è stato poi riconosciuto innocente solo dopo 20 anni !
Non solo, ma gli inquirenti, usando in tal modo la stampa erano riusciti anche ad influenzare l’opinione pubblica. Nonostante che il farmacista lavorasse nel centro di S.Casciano e fosse conosciuto da tutti, venne infine considerato colpevole dalla maggioranza dei cittadini !
(Questo è un dato emerso e discusso nel Consiglio Comunale di S.Casciano).
E’ anche chiaro, quindi, che quando la Giustizia non riesce a fare chiarezza su un caso, è anche quando fa i danni maggiori!».

NELLA SECONDA parte della missiva Voli torna alla sua passione: la politica, con la legge elettorale. Afferma che la sua opera sul «Sistema elettorale» è stata di nuovo registrata («dopo le migliorie e l’ampliamento») alla Siae, proprio il giorno prima della carcerazione «avvenuta il 12 dicembre».

UN FUNZIONARIO Siae avrebbe consigliato a Voli di provvedere alla «protezione» dell’opera tramite l’Ufficio Brevetti della Camera di Commercio di Firenze, «appena possibile». La bozza intanto «per un fortuito concatenarsi di amicizie» sarebbe finita — conclude la lettera — «nelle mani di un consigliere di un nostro ministro in carica il quale dopo averne notato ‘elementi di rilievo’ l’ha consegnata a sua volta ad un suo amico Giudice della Corte Costituzionale che in ultimo e naturalmente dopo averla letta ha ritenuto di sottoporla all’esame appunto della Corte Costituzionale e successivamente farmi sapere l’esito».