2008-04-01
di TOMMASO CARMIGNANI
SI PARTE con un Malesani che nel dopo-partita di domenica risponde non troppo garbatamente alla domanda: mister, si sente a rischio? Lui, spavaldo e pure risentito, ribatte: «Ho un accordo di massima con la società per restare anche in caso di retrocessione». Già, solo il gioco finisce ieri col comunicato stampa proveniente dalle segrete stanze del «Castellani» in cui si annuncia l’esonero del tecnico e del suo vice Ezio Sella per far di nuovo spazio a Luigi Cagni e al secondo Fabrizio Lorieri. È l’epilogo del ribaltone, della cacciata dell’Alberto da Verona e del ritorno del mister dei record. Sì, proprio lui. Quello che nel 2005/2006 prese una squadra alla sfascio e raggiunse una salvezza insperata, lo stesso che un anno fa portò l’Empoli in Uefa. Gigi Cagni, insomma...
Breve riassunto. La decisione di cacciare Malesani è arrivata dopo il ko con la Sampdoria. Una sconfitta maturato nei primi 15’ e peggiorata dalla prova disarmante della squadra. Ma le sorti del tecnico subentrato proprio a Cagni a novembre erano probabilmente segnate da tempo: dal ko interno col Siena e dall’errata gestione del turno infrasettimanale col Palermo. Domenica la goccia che ha fatto traboccare il vaso: dopo la partita, società e tecnico si sono parlati, ma i dirigenti azzurri hanno premurosamente evitato di far trapelare i soliti rumors, specie di fronte allo stesso Malesani. In realtà la decisione era già stata presa. Giusto il tempo di dormirci sopra, richiamare Cagni, salutare Malesani. Voilà.
«Come la volta passata — dice il presidente Corsi — è un avvicendamento doloroso. Questa decisione non è dovuta solo ed esclusivamente a motivi tecnici ma anche alla volontà di dare alla squadra quella scossa mentale che ci sembra sia venuta a mancare in 7 partite in cui abbiamo raccolto un solo punto». Una scossa mentale necessaria dopo domenica. Due gol assurdi nei primi incassati subito e una vera e propria mancanza di reazione che Corsi, così come la maggior parte dei tifosi, non ha gradito.
«Abbiamo subito due reti incredibili — dice ancora il presidente — e poi abbiamo fatto tutto il possibile per raddrizzare la gara, ma non è bastato». Da qui la decisione di voltare pagina e richiamare Cagni. Un tecnico col quale ad Empoli ci si è tolti tante e e bellissime soddisfazioni. Ma tornando indietro, Corsi lo esonerebbe di nuovo? «Queste sono cose dette col senno di poi che non mi pare neanche giusto commentare — spiega — anche se bisogna comunque ammettere che la situazione attuale ci vede responsabili come società: insomma, se siamo ultimi è unicamente a noi che si deve dare la colpa. Ma è anche vero che non è questo il momento dei processi. Dobbiamo risparmiare le energie per il prossimo mese e mezzo, ecco il motivo per cui abbiamo richiamato Cagni. Noi crediamo alla salvezza».
Nonostante tutto, dunque, Corsi è fiducioso nel miracolo. «Fin da quando ero bambino e vedevo le partite — dice — ricordo che nelle ultime 7 giornate i titoli dei giornali erano: vincere o morire. Adesso la situazione non è cambiata. Ricordo la serie C dei primi anni della mia presidenza, e ricordo anche una mentalità battagliera che spesso ci ha fatto vincere tante sfide. Ora dobbiamo fare come allora perchè se è vero che negli ultimi quattro mesi abbiamo fatto vedere cose buone a livello tecnico è chiaro che per salvarsi non basta più».

L’EMPOLI, insomma, non alza bandiera bianca, anche perchè alla fine del campionato mancano ancora sette gare e in termini di classifica può succedere di tutto.
«Certo che ci crediamo — sottolinea Corsi — sappiamo che non sarà facile, ma ci crediamo. Anche perchè di qui alla fine potremo avere a disposizione i nostri giovani. Pensate ad esempio alle gare che tanti dei nostri ragazzi i hanno giocato con l’Under 21: sono giocatori molto importanti per noi, ma non sempre sono stati al massimo. Ora che non avranno più impegni con la loro nazionale, potranno sicuramente dare il 100%».