C’è un’Italia che resiste con equilibrio

Il Covid, il nostro Paese e gli altri

La direttrice de La Nazione Agnese Pini

rg.

Firenze, 7 novembre 2021 - C’è un video che in questi giorni sta facendo il giro del web. Se non lo avete ancora fatto, andate a vederlo, perché non solo è bellissimo e poetico. È soprattutto utile. Si vede una donna - italiana, si chiama Miriam Campoleoni, ha 25 anni - in equilibrio danzante (del resto l’equilibrio non è mai immobile, l’equilibrio ha bisogno di movimento) su una stretta fettuccia di nylon, sospesa a 5.200 metri d’altezza, in precario collegamento tra due vette. Sotto di lei, vibra il ghiaccio eterno del massiccio di Chachacomani, in Bolivia, cordigliera delle Ande. Sopra, il cielo come lo si può vedere da uno dei punti più alti della terra. Per stare in equilibrio su quella fettuccia non ci vuole solo una grande dose di coraggio e anche, permettetemi, di incoscienza. Ci vogliono soprattutto concentrazione e allenamento e disciplina. E allora: perché guardare quel video è utile? Perché ho pensato che tutti noi oggi siamo un po’ come Miriam Campoleoni, sospesi su una fettuccia di nylon con incoscienza, coraggio, disciplina e allenamento. Ci siamo, inevitabilmente, dallo scoppio della pandemia, e devo ammettere che quando giovedì l’Oms ha dichiarato iniziata la quarta ondata in Europa ("la pandemia dei non vaccinati", come l’ha definita ieri Franco Locatelli), lo scoraggiamento e la paura di chi si sentono da ormai venti mesi su quel filo sono aumentati non poco. Per me, per tutti.

I dati fotografano questa situazione: l’Est Europa (Russia, Bulgaria, Romania) dove i vaccinati sono fermi sotto la soglia del 30%, in situazione già disperata, con il 90% di posti letto occupati in terapia intensiva (in Bulgaria). L’Austria ha dichiarato venerdì il lockdown per i non vaccinati. In Inghilterra - qui le restrizioni sono state azzerate da luglio - si veleggia oltre i 30mila contagi quotidiani, mentre un caso-scuola può essere quello tedesco: la Germania, che negli ultimi giorni ha raggiunto picchi di contagio record (34mila nuovi casi in 24 ore), paga la debolezza di un governo ancora in via di definizione dopo le elezioni di fine settembre.

L’Italia resiste: portati a esempio in Europa per il green pass, siamo riusciti a mantenere tutte le nostre regioni in zona bianca. Non basta certo a farci scendere dalla fettuccia di nylon, non basta a farci sentire al sicuro. Ma se i no vax, i no green pass, i no tutto - che ancora ieri sono scesi nelle piazze di mezza Italia, talvolta seminando violenza e scontri - volevano una prova per confutare le loro teorie, eccola: basterebbe leggessero i numeri, confrontassero i dati, mettessero a paragone strategie politiche e decisioni. La sensazione è che ormai le loro battaglie siano diventate la radicalizzazione di un principio di lotta a prescindere, di ribellione a prescindere. Forse, in primo luogo, contro loro stessi.