L'Irlanda: "Il vino nuoce alla salute". Consorzi toscani sul piede di guerra

Bufera su Dublino che vuole la scritta sulle etichette come per il tabacco: "Inestimabile danno d’immagine"

Firenze, 13 gennaio 2023 - "Nuoce gravemente alla salute". Un avviso che da anni in Italia siamo abituati a leggere sui tabacchi, ma che in Irlanda potrebbe essere presto inserito sulle etichette di vini, liquori e alcolici. Il via libera è arrivato direttamente dall’Unione Europea, con un silenzio-assenso alla norma notificata in estate da Dublino e che permetterà alle autorità nazionali di adottare gli avvertimenti. Se altri Paesi dovessero seguire l’Irlanda, c’è il rischio di penalizzare fortemente membri dell’Ue, tra cui l’Italia. La prima ad alzare gli scudi è la provincia senese, che fa del vitivinicolo uno dei suoi punti di forza sui mercati internazionali con 700 milioni di export all’anno. "Siena e provincia stanno ottenendo risultati incredibili nel settore – commenta Massimo Guasconi, presidente della Camera di Commercio di Siena e Arezzo – Chiaro che una scelta simile rischierebbe di essere deleteria oltre che inopportuna. Noi, e più in generale l’Italia, ci siamo sempre mossi nella direzione del consumo consapevole. Siamo preoccupati, inviteremo sia i parlamentari europei che il Governo a fare chiarezza sulla vicenda".

L’iniziativa, avversata nelle aule di Bruxelles non solo dall’Italia ma anche da Francia e Spagna, ha visto la celere risposta delle associazioni di categoria. Coldiretti minaccia "possibili danni all’export per 14 miliardi". Una scelta dovuta al forte consumo di alcol nel Paese, o l’ennesimo attacco ai prodotti enogastronomici made in Italy? Una domanda che si pone anche Silvio Franceschelli, senatore Pd e sindaco di Montalcino, regno del Brunello: "Ciò che verrebbe scritto negli alert oltre a non corrispondere a verità dimostra un approccio negativo per volere affermare determinati principi e valutazioni che hanno scopi legate a logiche di mercato".

A scendere in campo anche l’associazione nazionale ‘Città del vino’. "Siamo molto preoccupati dal silenzio della Commissione – commenta il presidente Angelo Radica – chiediamo un intervento deciso e tempestivo". "L’alert in etichetta provoca un danno di immagine inestimabile – dice Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti – senza peraltro basi scientifiche: che il vino di qualità bevuto in giuste quantità faccia male e provochi tumori e malattie non è dimostrato. Il rischio è che la Comunità Europea faccia sua una tesi del genere, prendendo una strada irragionevole". "Siamo preoccupati perché è un messaggio fuorviante". È il commento di Carlotta Gori direttore del Consorzio Chianti Classico: "L’Irlanda per il Gallo Nero è un mercato marginale. Ma è il messaggio che è errato. Se hanno un problema di alcolismo non è con una dicitura in etichetta che risolveranno". Per Gori a preoccupare è "la fuga in avanti quando c’è in atto una discussione aperta e controllata. Preoccupa la deriva che ne può scaturire e che può creare un precedente. Perché si parla di uso e non di abuso e si lega l’assunzione di vino al proliferare dei tumori. Questo ci allarma seriamente".

Il via libera Ue ai messaggi sanitari sulle bottiglie impressiona anche Luca Pollini direttore del Consorzio di Tutela Vini Maremma Toscana. La Doc conta 443 soci e produce circa 7 milioni di bottiglie. "Il 40% dei nostri vini è destinato all’export, quello che arriva in Irlanda è molto poco, dunque dal punto di vista economico il provvedimento che sarà in vigore In Irlanda non preoccupa. Ciò che mi preoccupa e molto, invece, è l’effetto emulazionevisto che quanto accaduto potrebbe replicarsi in paesi come Danimarca, Svezia, Olanda e Belgio".

A.S.