"Un patto per rigenerare la nostra economia Saniamo le ferite e saremo più forti di prima"

La presidente di Cna La Spezia, Maggiani, affronta i temi più delicati del post pandemia. "Noi pronti a contribuire per il bene comune. Siamo fiduciosi anche rispetto alla campagna vaccinale: la nostra associazione si è attivata per organizzare i presidi per i lavoratori"

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di Franco Antola

Pronti alla sfida per uscire dalla crisi epocale indotta dalla pandemia attraverso un patto globale di rigenerazione economica. A una condizione, però: che impresa e lavoro rappresentino la centralità del disegno di risanamento. Federica Maggiani, presidente di Cna La Spezia, affronta in questa intervista tematiche di carattere generale ma anche di più stretta valenza territoriale. Come l’impegno a collaborare nella campagna vaccinale con l’allestimento di punti di vaccinazione straordinari.

Maggiani, quali sono le vostre strategie in questa fase?

"La Cna è pronta a offrire il contributo di artigiani e piccole imprese a una sfida impegnativa per dare risposte agli straordinari e impensabili mutamenti collaterali innescati dalla pandemia, dai modelli economici, alla geografia residenziale e produttiva, fino al sistema delle relazioni sociali. Siamo quel pezzo dell’Italia che non si arrende mai e che vuole guardare al futuro con fiducia. Guardiamo con interesse alla proposta di un grande patto per rigenerare l’Italia, ma deve esserci la massima chiarezza sulla premessa: la centralità dell’impresa e del lavoro. Da oltre un anno ripetiamo che per superare la crisi devono marciare in parallelo le misure per alleviare le profonde ferite sul tessuto economico e sociale provocate dal virus, e una strategia di lungo termine per liberare le molteplici energie positive. È una sfida continua fare l’artigiano".

Quali sono i comparti che hanno sofferto di più?

"Parti di settori importanti sono allo stremo, come il turismo e il trasporto, dei quali a malapena si riesce a contenere il loro disagio sociale. Poi ci sono settori come la manifattura e le costruzioni che grazie al superbonus riescono a contenere la crisi. C’è comunque un po’ di speranza. La Cna ha fatto un’indagine tra i propri associati rispetto alla fine del blocco dei licenziamenti e abbiamo avuto risposte incoraggianti. Il 55% ritiene che manterrà inalterato l’organico. Solo il 13% pensa che sarà costretto a procedere a licenziamenti".

Quale contributo sul fronte vaccini?

"Cna si è attivata, insieme alle altre associazioni, per organizzare punti straordinari di vaccinazione anti Sars-CoV-2Covid 19- in provincia ai quali potranno accedere i lavoratori eo i titolari delle imprese associate. Naturalmente, la campagna di vaccinazione è subordinata alla disponibilità dei vaccini e non si sostituisce a quella regionale in atto, ma si aggiunge ad essa. I lavoratori dovranno aderire volontariamente e la vaccinazione avverrà indipendentemente dall’attività svolta e dalla fascia d’età dei lavoratori. Saranno a carico delle imprese i costi relativi all’organizzazione ed alla logistica delle linee di vaccinazione mentre la fornitura di vaccini, siringhe ed aghi resteranno a carico di Asl. Il piano vaccinale è determinante per la ripresa economica, e noi siamo pronti anche in questo campo a mettere a disposizione l’organizzazione e la forza del nostro sistema confederale".