Il sindacato "tradito" dagli operai

Tanti iscritti della Cgil e della Cisl hanno votato Salvini e Grillo

Una manifestazione sindacale

Una manifestazione sindacale

Firenze, 15 marzo 2018 - Il voto si è rivelato una sconfitta storica, brutale, per la sinistra. Per il Pd in particolare, ammesso che i democratici – dicono i più birichini – possano ancora essere annoverati di sinistra. Ma il voto è stato una sconfitta, o almeno una lezione, anche per il sindacato? Sembrerebbe di sì visto che gli operai pur di non votare il Pd o altri a sinistra hanno votato la Lega e il Movimento 5 Stelle. «Sì, è così – osserva Dalida Angelini, segretaria della Cgil Toscana – ho letto ad esempio le interviste di ex operai Lucchini che hanno scelto di votare Lega...». Una ferita per la Cgil, che quegli operai difende, rappresenta? «Abbiamo detto con forza in questi anni che non bisognava raccontare un paese irreale – continua Angelini – ma andare tra la gente e capirne i bisogni. Noi come Cgil lo abbiamo fatto e credo che i risultati si siano visti. Le indagini dicono di una fiducia crescente dei cittadini nei nostri confronti». Una Cgil fatta di iscritti leghisti e grillini va bene lo stesso o pone un problema? Non ci sono, alla radice, valori distanti, inconciliabili, sul modello di società, solidarietà, immigrazione, concetto di famiglia e così via?

«Sì c'è stato per me anche un voto di protesta – aggiunge Angelini – Noi come sindacato abbiamo un compito, parlare alle persone. La politica non lo ha fatto. Il voto ci dice che dobbiamo farlo ancora di più e provare a ricostruire quella modalità di fare sindacato che è più difficile, più faticosa, che significa stare sempre di più con le persone» aggiunge Angelini. Già nel 1996 una indagine commissionata dalla Cgil Lombardia indicava la Lega come il primo partito tra gli operai, con il 33%. E già nel 2013 sulla stampa si leggeva: «Caro Pd hai perso gli operai», con il sindacato confederale Cgil, Cisl e Uil che era indicato come una vittima dell’ondata elettorale di Grillo. Anche nella Cisl, in tanti, hanno votato Grillo e Salvini. «Sì, certo – dice il segretario regionale Cisl, Riccardo Cerza – ma noi ci siamo abituati al fatto che il voto del popolo della Cisl rispecchia il voto degli italiani...». D’accordo. Ma la Cisl è vicina alla chiesa, ai valori della chiesa, all’accoglienza dei migranti ad esempio: è normale che un iscritto alla Cisl voti la Lega? «Vero ma quell’iscritto secondo me non vota contro i migranti ma contro il modo sbagliato di gestire l’immigrazione, contro una immigrazione incontrollata. Da parte nostra massimo rispetto per il voto dei nostri iscritti – aggiunge Cerza – che non sono legati a una ideologia, a noi chiedono di fare sindacato e dobbiamo stare attenti a fare questo».

Gli operai che votavano a sinistra hanno votato Di Maio anche se ha attaccato i sindacati, li ha talvolta irrisi. Ma il punto è: Salvini abolisce la Fornero? Allora voto Salvini, proviamo a cambiare qualcosa. Già, la legge Fornero, l’articolo 18. Lì si è consumato lo strappo tra sinistra e operai, con il Pd che ha cambiato lo Statuto dei lavoratori: «Non lo aveva fatto Berlusconi, lo hanno fatto i nostri...». I diritti, le pensioni. La crisi. Grillo mi offre il reddito di cittadinanza? Allora voto i grillini. Il voto di pancia, non per un ideale, un sogno, un orizzonte. Il voto per l’interesse dell’oggi. Mi iscrivo alla Cgil perché sa difendermi sul lavoro, non per la «storia» che porta con sé, poi voto Salvini o Grillo. Preoccupante tutto questo per il sindacato? «Alla radice di tutto ciò c’è una perdita di valori – prosegue Angelini – Questo preoccupa, perché noi del sindacato siamo portatori di valori della sinistra, mentre la politica di sinistra ha guardato meno a quei valori». Come vanno gli iscritti alla Cgil? «Abbiamo chiuso oggi il tesseramento – dice Angelini – C’è una ripresa degli iscritti al sindacato. Certo, in alcuni settori colpiti dalla crisi, come l’edilizia, c’è un calo. Così come gli iscritti ai pensionati, perché i pensionamenti calano, per effetto della Fornero».