Riscaldamento, in Toscana il 77% dei cittadini ridurrà la temperatura

Dal sondaggio di Coldiretti Toscana risulta un 10% di indecisi

Sarà l'inverno più incerto di sempre dal punto di vista energetico

Sarà l'inverno più incerto di sempre dal punto di vista energetico

Firenze, 21 settembre 2022 - Il 77% dei cittadini ridurrà la temperatura e le ore di utilizzo del riscaldamento in casa per far fronte al caro bollette. E' il risultato di un sondaggio online condotto da Coldiretti Toscana sul sito ufficiale in vista dell'inverno più incerto di sempre dal punto di vista energetico. Secondo quanto emerso nel sondaggio il 13% dei rispondenti non è intenzionato a rivedere i suoi comportamenti, mentre c'è un 10% che non ha ancora deciso quale atteggiamento terrà.

La spesa per luce e gas (ed altri combustibili) è sempre di più un macigno per i bilanci delle famiglie toscane che hanno visto schizzare i prezzi energetici dell'83,7%, rispetto al 62,4% di un mese prima. Un incremento ben al di sopra della media nazionale (76,4%) secondo l'Istat e soprattutto per quanto riguarda il 97,2% delle famiglie che vivono in un'abitazione con riscaldamento. Una soglia che tutte le province del Granducato hanno superato abbondantemente con Massa Carrara in cima alla classifica (84,6%) seguita al secondo posto da Lucca (+84,5%) e al terzo da Grosseto (84%). In ordine ci sono poi Lucca (83,9%), Livorno (83,9%), Firenze (83,8%), Arezzo (83,5%), Pisa (83,2%) e Siena (83,1%). 'L'estensione della riduzione dei costi del gasolio per le imprese della pesca e agricole anche a fabbricati e serre fino alla fine dell'anno come avevamo richiesto insieme al credito di imposta per i costi energetici e del gas ai quali accedono anche le imprese agricole rispettivamente per il 30% e il 40% della spesa sostenuta è un primo passo – ha spiegato il presidente di Coldiretti Toscana, Fabrizio Filippi -. L'altro è quello di ridurre la dipendenza dall'estero e lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali''.

Niccolò Gramigni