Rincari energia, un salasso per le imprese toscane: in arrivo maxi bolletta da 900 milioni

Il presidente di Confesercenti Toscana, Nico Gronchi: “Stangata insostenibile, indispensabile intervenire con sostegni immediati”

Nico Gronchi, presidente Confesercenti Toscana

Nico Gronchi, presidente Confesercenti Toscana

Firenze, 27 agosto 2022 – Quanto pagheranno di energia le imprese toscane del turismo e del terziario? Senza un intervento immediato per attutire l’impatto degli aumenti di luce e gas, nei prossimi 12 mesi si troveranno a dover pagare una maxi-bolletta da 900 milioni di euro, contro i 240 milioni nel 2021. A lanciare l’allarme è Confesercenti Toscana che, sulla base delle tariffe attuali di luce e gas, ha calcolato l’aggravio dei costi che dovranno sostenere le imprese con meno di 20 dipendenti che operano nel turismo e negli altri comparti del terziario, dal commercio ai servizi.

A pagare la bolletta più salata (la stima è a livello nazionale) saranno le imprese del comparto della ristorazione, che si troveranno a spendere – a parità di consumi – quasi 2 miliardi di euro in più, mentre per i bar e le altre attività senza cucina l’aggravio sarebbe di circa un miliardo di euro. Di grande rilevanza anche l’impatto sulla ricettività alberghiera: per hotel, pensioni e alberghi di piccole dimensioni l’esborso aggiuntivo sarà di oltre 1,5 miliardi di euro. Per i negozi di vicinato, invece, il caro-bollette costerà 912 milioni di euro in più, mentre l’aumento di spesa per i distributori carburanti italiani sarà di +436 milioni di euro in dodici mesi.

I rincari avranno un effetto negativo anche sui consumi. Bollette e inflazione stanno spingendo le famiglie toscane e italiane a ridistribuire il budget, in un quadro condizionato dall’aumento delle spese fisse. La quota di spesa media mensile impegnata dalle spese di casa e dalle utenze (abitazione, acqua, elettricità e gas), passa dal 37,4 per cento del 2021 al 38 per cento del 2022, e anche l’incidenza della spesa per trasporti aumenta di 0,7 punti. A farne le spese sono praticamente tutte le altre voci, con diminuzioni registrate da bevande, abbigliamento e calzature, comunicazione, ricreazione, spettacoli e cultura, persino spese per la salute.

“È indispensabile intervenire introducendo sostegni senza i quali le piccole imprese rischiano di chiudere schiacciate dall’aumento dei costi”, commenta Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana. “Fino ad ora si è intervenuto soprattutto a favore delle imprese medio-grandi: il credito di imposta, ad esempio, è destinato solo ad utenze sopra i 16,5 kilowattora di potenza. Occorre, invece, ampliarlo con interventi mirati ed estenderlo anche alle piccole, prorogando gli interventi di sostegno almeno fino al 31 dicembre 2022. Servono inoltre anche rateazioni più lunghe della norma per attutire lo choc”.