Rincari benzina, distributori al collasso: "I carburanti sfioreranno i 3 euro al litro"

Il presidente Faib Firenze: “Se il governo non interviene, continuerà la speculazione delle compagnie petrolifere. Ai benzinai solo 3 centesimi al litro”

Francesco Cencini

Francesco Cencini

Firenze, 9 giugno 2022 – Protestano i benzinai e chiedono interventi immediati del governo. I rincari dei carburanti, che proseguono anche oggi con un ulteriore incremento di 5 centesimi, fanno male alle tasche delle famiglie, ma anche a quelle dei gestori delle pompe di benzina, perché le erogazioni diminuiscono e, anche se i prezzi salgono, a loro continuano ad andare solo 3 centesimi il litro. A spiegare la situazione è Francesco Cencini, presidente Faib Confesercenti Firenze.

Cosa sta succedendo? “La situazione è davvero preoccupante. Se continuiamo così, in assenza di interventi del governo, i carburanti presto raggiungeranno i tre euro al litro. Il taglio delle accise è un fuoco di paglia. C'è in atto una speculazione da parte delle compagnie petrolifere, che continuano a fare utili miliardari grazie a questo sistema”.

E voi, come titolari delle pompe di benzina, non ci guadagnate? “No, anzi. La gente consuma meno, i nostri piazzali erano vuoti durante la pandemia e lo sono anche adesso. Con la guerra in Ucraina e i rialzi dei prezzi, l'erogazione di carburante è già scesa del 25%. I consumi calano, le quotazioni sono alle stelle, ma noi continuiamo a incassare sempre tre centesimi al litro”.

Non potreste abbassare i prezzi? “No, i nostri prezzi sono controllati dalle compagnie petrolifere, con contratti quasi sempre in esclusiva, perciò siamo costretti a comprare e a vendere al prezzo che decidono loro. Siamo delle vittime”.

E la differenza tra self e servito? “Il differenziale va tutto alla compagnia petrolifera, non lo prendiamo noi. A noi ci resta, ripeto, sempre e solo 3 centesimi al litro. Se la benzina rincara, tra l'altro, è un problema anche per noi, che la acquistiamo ad un prezzo esorbitante, con pagamento alla consegna o, bene che vada, entro i successivi due o tre giorni. Ma se le persone consumano meno carburante, quei due o tre giorni di comporto non sono niente e infatti siamo già tutti in crisi di liquidità, non riusciamo a rientrare con le banche. Non copriamo più le spese e dobbiamo licenziare il personale. Ancora molti di noi aspettano il rimborso delle accise, anche per 20mila euro”.

C'è il rischio che qualcuno chiuda per diventare un distributore automatico h24? “Tanti lo hanno già fatto. Stimiamo 12-13 impianti pronti alla chiusura entro fine anno solo nell'area fiorentina”.

Cosa chiedete a Palazzo Chigi? “Un prezzo unico, senza distinzione tra self e servito (siamo l'unico Paese con il doppio prezzo), amministrato e controllato dal governo e valido in tutta Italia. Solo così si metterebbe fine alle speculazioni delle compagnie petrolifere”.