Crisi energetica, via al confronto per il rigassificatore di Piombino

Progetto Snam ai raggi X. La Conferenza dei servizi che si apre a Firenze mette seduti intorno al tavolo più di 30 enti e istituzioni: potranno dare il loro parere sull’impianto

Firenze, 19 settembre 2022 -   Si apre oggi a Firenze la prima riunione della Conferenza dei Servizi sul rigassificatore di Piombino. Verrà esaminato il progetto di Snam, che prevede l’ormeggio nella darsena Est del porto di Piombino della nave rigassificatrice Golar Tundra e il collegamento alla rete nazionale del gas.

La nave, lunga 300 metri, ha il compito di trasformare il Gnl (gas naturale liquefatto, trasportato dalle gasiere) in metano. Il rigassificatore consente quindi di acquistare gas in varie parti del mondo e non dipendere da un unico fornitore collegato a un tubo. Quel tubo che, nel caso della Russia, ormai è praticamente chiuso. La Conferenza dei Servizi mette intorno a un unico tavolo più di 30 enti e istituzioni, tutti chiamati a esaminare e dare un parere sul progetto.

Inoltre verranno valutate anche le osservazioni (e le relative risposte di Snam) presentate da istituzioni, associazioni e anche privati cittadini. Una mole di lavoro notevole perché solo il piano di sicurezza di Snam è composto da oltre cento pagine, senza tenere conto di tutti gli allegati tecnici. Poi ci sono i progetti del collegamento alla rete gas e tutte le relazioni di impatto ambientale.

Non solo: c’è anche il rapporto socio economico con gli investimenti sul territorio e il numero dei posti di lavoro attivati dal rigassificatore che complessivamente per tutte le fasi della realizzazione vengono calcolati da Snam in 1590 unità. Il lavoro della Conferenza dei Servizi richiederà diversi giorni, vista la quantità dei documenti da esaminare.

Il programma prevede però che entro il 27 ottobre ci sia una risposta. Come è noto, il Comune di Piombino con il sindaco Francesco Ferrari di Fratelli d’Italia, è contrario al progetto del rigassificatore. Oltre ai comitati del no, hanno espresso parere contrario anche quasi tutte le forze politiche a livello locale (a parte Azione e Italia Viva), ma a livello nazionale, come certifica il recente voto alla Camera, prevale il sì. Tutti i principali partiti dal Pd, a Fratelli d’Italia, alla Lega, Forza Italia Italia Viva, Azione, Più Europa e anche Movimento Cinque Stelle (salvo poi dichiarare che il sì era un errore materiale), hanno votato sì a un ordine del giorno che chiede di velocizzare la procedura per il rigassificatore di Piombino. Una necessità che è stata recepita dal decreto legge Aiuti ter, in pratica l’ultimo atto del Governo Draghi prima delle elezioni del 25 settembre.

Con il decreto legge Aiuti ter «garantiamo tempi rapidi e certi per rigassificatore di Piombino», che «è essenziale per questioni sicurezza nazionale e per garantire le forniture di gas». Il presidente del Consiglio Mario Draghi lo ha sottolineato in conferenza stampa a Palazzo Chigi. Il riferimento è alla norma che conferma i rigassificatori quali opere strategiche, indifferibili e urgenti, e autorizzate da un Commissario, anche nel caso siano imposte prescrizioni o sopraggiungano fattori che impongano modifiche sostanziali o localizzazioni alternative. Una «questione di sicurezza nazionale» anche alla luce delle tante aziende che rischiano di chiudere per prezzi alti e carenza di gas. E per il sì al rigassificatore, unito a un piano di rilancio per Piombino, è anche Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana e commissario di governo per l’impianto. Giani ritiene che entro il 27 ottobre potrà arrivare il sì al rigassificatore se, come appare a una prima lettura dei documenti, non vi saranno problemi tecnici.