Pensioni, vertice Draghi-sindacati. Ecco le proposte sul tavolo

Quota 102 e 104, ma anche la pensione in due tempi tra le ipotesi per il superamento di Quota 100 e scongiurare il ritorno della riforma Fornero. Critici sindacati e Confindustria

Pensioni, uffici Inps (Newpresse)

Pensioni, uffici Inps (Newpresse)

Roma, 26 ottobre 2021 - Il premier Mario Draghi ha convocato per oggi, 26 ottobre, alle ore 18 i leader di Cgil, Cisl e Uil. Sul tavolo anche il nodo pensioni. Critiche si sono sollevate per l'ipotesi del governo di sostituire quota 100 con quota 102 e 104. ''La proposta, se venisse confermata – ha affermato il segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli – costituirebbe una vera e propria presa in giro per i lavoratori. Con quei vincoli solo poche migliaia di persone nei prossimi anni potranno accedere alla pensione”.

Boccia le quote 102 e 104, ma anche la 100 il presidente di Confindustria Carlo Bonomi. "Siamo fortemente contrari perché guardiamo i numeri da imprenditori e i numeri dicono che quota 100 non ha ottenuto l’effetto che ci aspettavamo". "Ricordo - ha aggiunto - che ci era stato detto che per uno che andava in pensione venivano assunti in tre, nella realtà l’effetto è di 0,4, quindi non abbiamo neanche l’effetto sostitutivo. Stiamo pensionando chi un lavoro ce l’ha e non stiamo offrendo un lavoro ai giovani". "Noi riteniamo, invece – propone Bonomi – che si debba lavorare sui lavori usuranti, sui quali effettivamente c’è un problema. Lavoriamo su quello".

Le proposte sul tavolo Tra le candidate a sostituire quota 100, le quote 102 e 104 e la pensione in due tempi. Ecco cosa prevedono.

Quota 102 Ad andare in pensione nel 2022 chi ha 64 anni e 38 di contributi (quota 100 prevedeva 62 anni e 38 di contributi) e quindi i nati nel 1958 e in parte o totalmente “retributivi”. Per chi infatti ha iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995, con calcolo interamente contributivo, è già previsto un canale di pensionamento anticipato con 64 anni. Circa 50mila i lavoratori potenzialmente coinvolti.

Quota 104 Si va in pensione a 65 anni di età più 39 di contributi, o a 66 anni di età e 38 di contributi versati. La misura potrebbe essere limitata ai lavoratori che vanno in pensione con il sistema misto retributivo e contributivo. Dopo quota 104, il ritorno della Fornero.

La pensione in due tempi L'ipotesi, illustrata dal presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, è di anticipare, per chi abbia compiuto 63 o 64 anni e volesse lasciare il lavoro, solo la quota contributiva della pensione rinviando l'assegno totale, comprensivo anche della parte retributiva, al compimento dei 67 anni. Una volta raggiunta la pensione di vecchiaia invece al lavoratore spetterà l'assegno pieno, completo di quota retributiva e quota contributiva.

Per accedere al pensionamento in due tempi, oltre al requisito di età, occorre essere in possesso di almeno 20 anni di contribuzione e aver maturato al momento della scelta una quota contributiva di pensione di importo pari o superiore a 1,2 volte l’assegno sociale. La proposta prevede inoltre la cumulabilità della mini-pensione con i redditi da lavoro dipendente, autonomo e la possibilità di ancorare la prestazione a futuri meccanismi di staffetta generazionale, legati al part time. Esclusa la possibilità di convivenza con il reddito di cittadinanza, ape sociale e indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale.