"Noi, sempre al fianco delle imprese orafe Ancora nel segno dell’economia circolare"

Rossi e Chiarini, manager dell’industria aretina Tca, specializzata nel ciclo completo del recupero dei metalli preziosi. Prossimo step, aumentare l’automazione: "Grande investimento per un nuovo impianto dotato di tecnologie sofisticatissime"

Migration

di Dory d’Anzeo

La pandemia ha messo a dura prova molti settori trainanti dell’economia aretina, non ultimo quelli orafo e manifatturiero. Tuttavia, le imprese tengono duro e, accanto a quelle che hanno dovuto fermarsi per forza di cose, ci sono anche quelle che non si sono fermate affatto e sono pronte allo sprint in questa primavera che segna la ripartenza. È il caso di Tca, specializzata nel recupero di metalli preziosi.

"Non ci siamo mai fermati – spiegano Giacomo Rossi e Tommaso Chiarini, rispettivamente global sales manager e global business development manager - le imprese del comparto orafo argentiero e farmaceutico hanno fatto affidamento sui nostri servizi. Siamo orgogliosi di avere dato loro un contributo, così come siamo orgogliosi di noi, dei nostri collaboratori che non hanno mostrato cenni di scoraggiamento, nonostante sia stato un anno difficile per tutti".

Come è cambiata la vostra attività durante questo anno e oltre di pandemia?

"Da qualche anno, ma in questo in particolare, la nostra produzione si è occupata di gestire molte richieste sia nazionali che internazionali, e molte provenienti dal comparto farmaceutico. I metalli preziosi sono impiegati ad esempio nei catalizzatori, e in vari reagenti che permettono il completamento di importanti processi produttivi. Il nostro contributo è stato soprattutto volto alla continuità di questo comparto, in termini non solo di corretto svolgimento dei processi che li riguardano ma anche di fornitura di materia prima".

Il settore orafo resta cruciale per il territorio aretino...

"Certamente, e noi siamo sempre al fianco delle imprese. Abbiamo cercato di di offrire loro la flessibilità e di essere pronti a gestire richieste di lavoro improvvise, interruzioni, stop, rimandi, logistica da organizzare e riorganizzare. Ci siamo impegnati soprattutto per dare reale supporto alle imprese che presentavano necessità specifiche, per permettere loro di proseguire nelle loro attività".

Cosa succede ora che la ripartenza sembra prospettiva concreta?

"Sono tanti i cambiamenti in atto che ci riguardano: in primis da un punto di vista della governance , che ha visto nel corso degli ultimi due anni un ampliamento ulteriore di figure e competenze , oltre che l’impegno in prima linea di esponenti della compagine societaria. A breve, inoltre, inaugureremo il nostro nuovo impianto produttivo, dotato di tecnologie sofisticate, che introducono nuova automazione e ancora più sicurezza nei trattamenti che operiamo".

Un investimento in questo momento di incertezza?

"Un grande investimento, che l’azienda ha deciso di intraprendere, per servire ancora meglio il mercato e rispondere con ancora più incisività alle esigenze di sostenibilità e sicurezza, che ci guidano nel nostro operato. Ci impegniamo perché sia un futuro sostenibile, sicuro, efficiente, utile per i nostri clienti e giusto per tutti".