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Firenze, 12 maggio 2022 - Firenze, città di oro e diamanti. Sono questi infatti gli oggetti che i fiorentini portano di più al banco dei pegni: lingotti, monete, collane, bracciali e, sì, diamanti, anche antichi, a 10 o 15 carati. “Questo dipende dal fatto – spiega Giuseppe Gentile, direttore generale di ProntoPegno, società del gruppo Banca Sistema che nel 2020 ha acquisito l'intero ramo d'azienda credito su pegno di Intesa San Paolo – che nel capoluogo toscano ci sono molti nobili, che portano i diamanti al banco dei pegni per autofinanziarsi e avere disponibilità immediata, per esempio per pagare l'Imu”. “Contrariamente a quello che si pensa – sottolinea il direttore generale di ProntoPegno – da noi non vengono i poveri, che non hanno quantità ingenti di oro né orologi da 50mila euro. La nostra è una clientela benestante, che impegna i suoi beni per avere una liquidità immediata”. Come succede anche nell'altra sede toscana, Pisa, e in altre città italiane, il 92 per cento dei beni portati al monte dei pegni dai 3.500 clienti nella regione, è rappresentato dall'oro. Ancora di più oggi, visto che le quotazioni di questo bene rifugio sono aumentate, e dunque l'importo medio erogato per l'oro è passato dai 1.200 ai 1.500 euro. Cos'è il credito su pegno E' un finanziamento che consente di ottenere immediata liquidità. L’importo erogato si basa sul valore del bene dato in pegno, che resta di proprietà del cliente, e la durata è flessibile, 3, 6 o 12 mesi con possibilità di rinnovo fino a 3 anni. Come funziona Il cliente sottoscrive una polizza al portatore e ottiene immediatamente la somma di denaro concordata, lasciando in garanzia e al sicuro i suoi beni (ori, argenti, orologi di marca, gioielli), di cui potrà rientrare in possesso restituendo il prestito comprensivo di interessi e spese. Nel ...
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