Lavoro in Toscana, nel 2020 20mila posti in meno. "Ora una flebile ripresa"

La fotografia scattata da Ires, centro studi della Cgil

Proteste dei lavoratori Gkn (Fotocronache Germogli)

Proteste dei lavoratori Gkn (Fotocronache Germogli)

Firenze, 2 agosto 2021 - La Toscana archivia il 2020 con una perdita netta di circa 20 mila posti di lavoro. Nei primi tre mesi del 2021 il recupero c'è stato, il saldo fra avviamenti e cessazioni risulta positivo per 16 mila unità, ma quasi la metà riguarda lavoro a termine.

È questa la fotografia, non esattamente brillante, dello stato di salute dell'economia e del mercato del lavoro toscano scattata da Ires, centro studi di Cgil. Lo scenario da piena emergenza occupazionale e sociale, frutto delle conseguenze della pandemia, è rafforzato dai dati della cassa integrazione con 400 milioni di ore richieste fra aprile 2020 e lo scorso giugno.

Questo si traduce in quasi 100 mila lavoratori aggrappati alla cassa integrazione, molti di loro - ammette Cgil - rischiano di restare disoccupati al termine del blocco dei licenziamenti. Specialmente nell'industria. Solo alla fine del 2022, peraltro, è previsto un recupero completo dei posti di lavoro bruciati nel periodo del Covid. Dalla crisi tuttavia l'economia toscana uscirà con un netto incremento di precari, specialmente fra giovani e donne.

Commentando il rapporto di Ires la segretaria di Cgil Toscana, Dalida Angelini, promette di lanciare una nuova grande vertenza sul lavoro manifatturiero: "Può essere la strada giusta indicata dal presidente della Regione Giani quella di chiedere un tavolo toscano all'esecutivo", fa sapere.

Più in generale Angelini avverte che la Toscana non può essere immaginata senza manifattura: "La Gkn, le acciaierie di Piombino, prima la Bekaert - mette in fila le vertenze - C'è l'esigenza di un passo avanti sulla legislazione circa le multinazionali, che non possono venire a usare il nostro territorio e poi andarsene lasciando danni sociali enormi. E poi occorrono politiche industriali e investimenti del governo sulla transizione ecologica, specialmente sull'automotive".