La sensazione di non avere un’altra chance

Diego

Casali

Una cosa è chiara: oggi più che mai bisogna imparare dagli errori del passato per non ripeterne in futuro. Una cosa è poi certa: difficilmente potremmo, nelle settimane a venire, contare su un piano B. Ecco perché – a distanza di un anno da quella che doveva essere la rinascita post-Covid il cui epilogo è ben noto – stavolta non possiamo permetterci grossi margini di errore. Ciò vale, ovvio, per quanto concerne la nostra salute. Ma anche, ed è su questo aspetto che si concentrano le pagine di questo fascicolo, sulle prospettive del nostro tessuto economico, dei nostri territori costellati di piccole e medie imprese messe alla prova dalla pandemia. Sono gli imprenditori dell’accoglienza, del terziario, dell’artigianato, dell’industria eccellente alle nostre latitudini i destinatari del messaggio: dobbiamo rialzarci, ripartire davvero! E’ ben noto che la fiducia sia la benzina di chi fa impresa. E se di rischio calcolato il premier Draghi parla riferendosi alle conseguenze delle riaperture sui contagi, va ribadito che i rischi, ora, gli imprenditori non possono più permetterterseli.

Nei giorni scorsi Irpet ha presentato il suo rapporto in cui – solo in Toscana – si evidenzia come le perdite siano inequivocabilmente a due cifre, con l’incognita di 94mila posti di lavoro ibernati dal blocco dei licenziamenti. Arduo capire cosa accadrà a questi cittadini e alle loro famiglie nei prossimi mesi.

Intanto, comunque, dovremo recuperare al più presto la vocazione internazionale di Toscana, Umbria e Liguria, con il turismo e i settori più esposti ai mercati internazionali, fra tutti il comparto della moda. Il Recovery Plan sarà utile per far decollare gli investimenti pubblici ma nella fase di transizione non dovremo più compiere alcun errore. I nostri territori hanno un patrimonio di competenze ed eccellenze che ci fanno ben sperare. Peculiarità che, unite a una dose massiccia di fiducia, possono farci riprendere il cammino interrotto oltre un anno fa. I nostri imprenditori sono pronti all’ennesima rinascita. Stavolta, speriamo, fruttuosa e duratura.