"La difficile ripartenza della moda Ci condiziona la socialità ridotta"

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Nel comparto manifatturiero un settore più degli altri ha subito gli effetti della crisi pandemica: prima, all’emergere della pandemia, subendo un lockdown pressoché totale, poi, e ancora attualmente, risentendo delle limitazioni della socialità. Difficile che il mercato della moda decolli con i locali pubblici chiusi, i viaggi azzerati, perfino la socializzazione sul lavoro ridotta da smartworking e videoconferenze. "Nell’ambito del territorio di Confindustria Toscana Nord è Prato la provincia che ha risentito di più di questa situazione – dice Francesco Marini, che dell’associazione è il vicepresidente espresso dagli imprenditori pratesi –. Il motivo è evidente: il nostro distretto concentra in sé 6.800 stabilimenti e oltre 42.000 addetti fra tessile e abbigliamento. Quasi una monocoltura incentrata sulla moda, con altri settori come la metalmeccanica, la chimica, la plastica, gli stessi servizi alle imprese, spesso legati al settore principale. Da qui il -7,4% della produzione industriale pratese del 1° trimestre 2021. Il futuro? Siamo fiduciosi, anche le rilevazioni fatte dalla nostra associazione lo confermano. Quando riprenderà la socialità – conclude il vicepresidente Marini – per la moda torneranno ad aprirsi finalmente nuove opportunità".