Stop Draghi, infrastrutture in bilico in Toscana. Ecco i super cantieri senza certezze

Dubbi per la copertura dei costi maggiorati. Tav, Tirrenica e nuove tramvie al rallentatore. Nuovo incontro su Piombino

Tirrenica (Foto Novi)

Tirrenica (Foto Novi)

Firenze, 22 luglio 2022 - La caduta del governo getta un’ombra d’incertezza sulle grandi opere, in un momento in cui, in Toscana, si giocano tante partite importanti. Da una parte c’è il discusso rigassificatore di Piombino, per il quale le decisioni sono in gran parte prese e i fondi trovati, ma che certo potrebbe subire una frenata se nel futuro governo avesse un peso rilevante Fratelli d’Italia, partito del sindaco di Piombino, oppositore dell’opera. Ieri a Roma nuovo incontro presenti il governatore Giani e il sindaco Ferrari. "Siamo entrati nel dettaglio del mio memorandum con le richieste per Piombino" dice Giani. Il procedimento va avanti, il nuovo governo post 25 settembre deciderà definitivamente.

Dall’altro lato ci sono le infrastrutture, accomunate tutte dallo stesso problema: i rincari delle materie prime. Pur trattandosi spesso di opere già finanziate, servirà l’aiuto del governo per coprire gli aumenti. In caso contrario, saranno guai. Sul tavolo, in Toscana, ci sono la Tirrenica, lo scavalco di Livorno, il tratto ferroviario fra Collesalvetti e Vada, il bypass di Pisa, ma anche l’Alta Velocità di Firenze e il sistema delle tramvie.

"Sicuramente la situazione non aiuta - spiega il governatore Eugenio Giani - con il governo Draghi avevamo un rapporto consolidato. Credo che per l’aeroporto di Firenze e il rigassificatore non ci saranno problemi, mentre qualche rallentamento si potrebbe verificare per la Tirrenica, le infrastrutture degli interporti e, forse, per l’Av".

Della stessa idea il sindaco di Firenze, Dario Nardella. "Non dobbiamo fare allarmismo, ma certo c’è qualche punto interrogativo - ha detto -. Da un lato c’è una questione tecnica, ovvero la necessità di colmare gli aumenti del 20-30% delle materie prime. Sapevamo di poter contare su Draghi: ora dobbiamo ripartire da zero. Poi c’è un dato politico: mi chiedo cosa accadrebbe se a decidere a livello nazionale arrivasse qualche esponente del centrodestra toscano".

Il problema però, secondo il primo cittadino non riguarderà le tramvie di prossima costruzione ma i tratti successivi, a partire da quello per Campi Bisenzio. Anche il Comune di Prato teme per la tramvia Pecci-Peretola e il sottopasso del Soccorso.

Non nasconde la preoccupazione il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo. "Occorre fare nostra l’agenda Draghi - ha detto - e chiedergli di candidarsi presidente del Consiglio evitando ogni alleanza con gli irresponsabili che lo hanno fatto cadere".