L’aumento dei prezzi fa purtroppo già parte della percezione comune di tanti cittadini

Firenze, 22 ottobre 2022 – Cibo, bevande, acqua e rifiuti, scuola dell’infanzia, ristoranti e alberghi. Dove sono aumentati di più nell'ultimo anno? Unc, l'Unione nazionale consumatori ha realizzato un'indagine elaborando i dati Istat dell'inflazione relativi al mese di settembre 2022 e stilando la classifica delle città con i maggiori rialzi annui. Ecco le province toscane che rientrano tra le prime dieci.   Per i prodotti alimentari e le bevande analcoliche, se in Italia sono saliti dell’11,7 per cento su settembre 2021, equivalenti a una stangata pari in media a 660 euro in più su base annua, in molte città è andata molto peggio. Tra queste Pistoia, al sesto posto delle città più care con un incremento del 13,4 per cento. Per la fornitura acqua e servizi vari connessi all'abitazione, nella top ten si trovano due toscane: Pisa, al sesto posto, con un incremento del 6 per cento, seguita da Massa Carrara, con un aumento in 12 mesi del 5,8 per cento, contro un aumento medio che a livello nazionale si ferma al +1,8 per cento. Per quanto riguarda invece il costo per iscrivere i bambini alla scuola dell'infanzia ed istruzione primaria, che comprende scuola dell'infanzia privata e scuola primaria privata, Firenze è al quarto posto in Italia, con un aumento dell'8,2 per cento rispetto settembre 2021. Infine, nel mondo della ristorazione e della ricettività, Pistoia Firenze, Pisa e Lucca sono tra le città toscane più care d'Italia. In dettaglio, per i servizi di ristorazione – pizzerie, bar, pasticcerie, gelaterie, prodotti di gastronomia e rosticceria – a fronte di un'inflazione annua che sfiora il 6 per cento in Italia, Pistoia, al decimo posto nella classifica stilata da Unc, è al +7,7 per cento. Per gli alberghi, che costano in italia il 16 per cento in più rispetto allo scorso anno, spiccano Firenze, con un aumento superiore al 29 per cento in un anno, al quarto posto, Pisa, al nono posto, con un aumento del 23 per cento, e Lucca, che chiude la top ten a +21,4 per cento.

Economia

Firenze, 22 ottobre 2022 – Cibo, bevande, acqua e rifiuti, scuola dell’infanzia, ristoranti e alberghi. Dove sono aumentati di più nell'ultimo anno? Unc, l'Unione nazionale consumatori ha realizzato un'indagine elaborando i dati Istat dell'inflazione relativi al mese di settembre 2022 e stilando la classifica delle città con i maggiori rialzi annui. Ecco le province toscane che rientrano tra le prime dieci. &nbsp; 
Per i prodotti alimentari e le bevande analcoliche, se in Italia sono saliti dell’11,7 per cento su settembre 2021, equivalenti a una stangata pari in media a 660 euro in più su base annua, in molte città è andata molto peggio. Tra queste Pistoia, al sesto posto delle città più care con un incremento del 13,4 per cento. 
Per la fornitura acqua e servizi vari connessi all'abitazione, nella top ten si trovano due toscane: Pisa, al sesto posto, con un incremento del 6 per cento, seguita da Massa Carrara, con un aumento in 12 mesi del 5,8 per cento, contro un aumento medio che a livello nazionale si ferma al +1,8 per cento. 
Per quanto riguarda invece il costo per iscrivere i bambini alla scuola dell'infanzia ed istruzione primaria, che comprende scuola dell'infanzia privata e scuola primaria privata, Firenze è al quarto posto in Italia, con un aumento dell'8,2 per cento rispetto settembre 2021. 
Infine, nel mondo della ristorazione e della ricettività, Pistoia Firenze, Pisa e Lucca sono tra le città toscane più care d'Italia. In dettaglio, per i servizi di ristorazione – pizzerie, bar, pasticcerie, gelaterie, prodotti di gastronomia e rosticceria – a fronte di un'inflazione annua che sfiora il 6 per cento in Italia, Pistoia, al decimo posto nella classifica stilata da Unc, è al +7,7 per cento. Per gli alberghi, che costano in italia il 16 per cento in più rispetto allo scorso anno, spiccano Firenze, con un aumento superiore al 29 per cento in un anno, al quarto posto, Pisa, al nono posto, con un aumento del 23 per cento, e Lucca, che chiude la top ten a +21,4 per cento.

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