Toscana, liquidità alle imprese. Sostegno contro l’inflazione

Intesa SanPaolo-Confindustria: un incontro per illustrare l’accordo di misure anti crisi

Foto Marco Mori/New Press Photo

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Firenze, 6 ottobre 2022 - C’è meno Asia nelle imprese italiane e toscane. Uno tra i cambiamenti più evidenti determinato dall’attuale situazione geopolitica e di rincari energetici è il passaggio dal global al glocal . "C’è un ripensamento delle catene globali del valore. Molte imprese – ha detto Gregorio De Felice, capo economista di Intesa Sanpaolo intervenendo all’incontro di ieri a Palazzo Incontri a Firenze per illustrare agli imprenditori toscani l’accordo siglato tra Confindustria e l’istituto di credito - stanno cercando di privilegiare le filiere di prossimità. Quindi meno Asia e più fornitori delle filiere limitrofe, al massimo in Europa". Le aziende, ha sottolineato De Felice, "sono stanche di aspettare i prodotti che non arrivano ,come i microchip dalla Cina" e inoltre "sono comunque aumentati i costi delle tariffe dei noli marittimi".

D’altra parte, i rincari energetici e delle materie prime stanno mettendo a dura prova le imprese toscane, preoccupate del presente e impossibilitate a pianificare il futuro. Ed è stato questo il tema al centro dell’incontro organizzato da Intesa Sanpaolo e Confindustria per discutere, davanti alla platea di imprenditori toscani, le prospettive economiche del territorio, le leve e le difficoltà, proponendo strumenti per affrontare la crisi grazie al protocollo nazionale siglato un anno fa dal ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, e dal presidente di Confindustria Carlo Bonomi.

Un accordo che mette a disposizione delle imprese italiane 150 miliardi in tre anni, di cui 12 miliardi a favore del sistema imprenditoriale toscano. Di durata triennale, il protocollo punta a promuovere l’evoluzione del sistema produttivo in base alle linee guida del Pnrr. "Competitività, Innovazione, Sostenibilità" al centro, con azioni a supporto delle aziende per digitalizzazione e innovazione, rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale, potenziamento di filiere e sostenibilità.

"Travolta dallo tsunami dei costi energetici, che tengono sotto scacco larga parte delle nostre imprese, l’industria toscana ha bisogno di forti e solide partnership con il sistema bancario – ha sottolineato in apertura il presidente di Confindustria Toscana, Maurizio Bigazzi –: l’azione congiunta Confindustria-Intesa Sanpaolo gioca un ruolo strategico nel supporto alle imprese della regione nel breve e nel lungo periodo".

Con i 12 miliardi destinati alle imprese toscane, ha detto Stefano Barrese, responsabile divisione banca dei territori di Intesa Sanpaolo, vogliamo essere " in prima linea nell’incentivare programmi di transizione tecnologica e nel valorizzare le potenzialità di settori strategici come la meccanica, l’agroalimentare, il turismo e la moda. L’azione congiunta con Confindustria si coniuga al nostro impegno ad attivare, nell’arco del Pnrr, erogazioni a medio-lungo termine per oltre 410 miliardi di euro, di cui 120 destinati alle pmi".

"A oggi – ha proseguito Tito Nocentini, direttore regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo – abbiamo già erogato finanziamenti a medio e lungo termine per oltre 1,4 miliardi alle imprese toscane e siamo partner di riferimento per le imprese che investono in progetti guidati da criteri Esg (il rating di sostenibilità, ndr) e coerenti ai principi dell’economia circolare".

Quest’anno, per sostenere le imprese italiane ad affrontare la crisi energetica e il contesto determinato dalla guerra all’Ucraina, Intesa Sanpaolo ha già stanziato oltre 20 miliardi di plafond a favore delle imprese, più altri 8 miliardi per le famiglie, come annunciato lo scorso 3 ottobre dal ceo Messina. Il che porta a 30 miliardi complessivi il pacchetto di aiuti per l’economia reale stanziato dall’istituto di credito.