Colf e badanti cercansi: la guida per essere in regola

Secondo i dati Inps sono quasi 82mila i lavoratori domestici impiegati in Toscana. Libretto famiglia o assunzione: come gestire correttamente il rapporto di lavoro

Ricerca di colf e badanti (Foto di repertorio)

Ricerca di colf e badanti (Foto di repertorio)

Firenze, 5 settembre 2022 - Secondo i dati Inps, al 31 dicembre 2021 sono quasi 82mila i lavoratori domestici in Toscana. Un numero destinato a crescere e per questo, per una famiglia che ha necessità di assumere una colf o un’assistente familiare (che sia badante o baby sitter) è importante sapere come fare. "Per prestazioni di lavoro domestico di tipo occasionale non è necessario procedere alla comunicazione di assunzione, ma è possibile utilizzare il Libretto famiglia" spiega Monica Azzini, responsabile dei Caf Cisl della Toscana. Si tratta di un libretto nominativo prefinanziato, composto da titoli di pagamento il cui valore nominale è fissato in 10 euro, utilizzabili per prestazioni di durata non superiore ad un’ora. La paga netta spettante al lavoratore è di 8 euro (il resto va in contributi e assicurazione Inail). Quando invece il rapporto di lavoro domestico non è discontinuo o occasionale è obbligatorio procedere con la stipula del contratto fra le parti e la relativa comunicazione di assunzione all’Inps. Nel contratto di lavoro o lettera di assunzione il datore di lavoro deve indicare tutti i dati necessari e inviare la comunicazione di assunzione all’Inps entro le 24 ore del giorno precedente (anche se festivo) a quello di instaurazione del rapporto di lavoro. Nel caso di rapporto di lavoro convivente, se il lavoratore è extracomunitario, va fatta la comunicazione di cessione di fabbricato agli uffici di pubblica sicurezza entro 48 ore dalla data di assunzione.

Per il lavoratore domestico, il trattamento di fine rapporto ammonta circa ad una mensilità per ogni anno di lavoro prestato. Tale quota sarà pagata, in proporzione al periodo lavorato, al termine del rapporto di lavoro o su richiesta del lavoratore, nella misura massima del 70% dell’importo maturato, non più di una volta all’anno. "Per quanto riguarda la busta paga emessa ogni mese – spiega Azzini – dovrà contenere oltre a retribuzione mensile o alla paga oraria, eventuali giorni di ferie goduti, malattia, straordinari, assenze e permessi non retribuiti, trattenute dei contributi Inps a carico del lavoratore. La tredicesima mensilità, se stabilito nel contratto fra le parti, potrà essere frazionata mensilmente anziché pagata entro il 20 di dicembre di ogni anno".

Il datore di lavoro dovrà inoltre consegnare al lavoratore il prospetto annuale delle retribuzioni corrisposte, dei contributi a carico del lavoratore trattenuti e del Tfr eventualmente erogato nell’anno (modello simile alla Certificazione Unica). Il lavoratore domestico dovrà provvedere al versamento dell’Irpef in autoliquidazione, presentando il modello 730 senza sostituto o il modello redditi se è stato erogato il Tfr avvalendosi dell’assistenza del Caf Cisl. Per evitare possibili errori, il Caf Cisl offre assistenza al datore di lavoro per redigere il contratto di lavoro, predisporre i prospetti paga mensili ed i PagoPa trimestrali, la CU e comunque seguire tutti gli adempimenti necessari.