Jacopo Ferretti, segretario generale di Confartigianato Imprese Firenze

Firenze, 10 ottobre 2022 – Fideiussioni e cambiali per rateizzare le bollette. E' quello che stanno chiedendo alcune società fornitrici di energia alle aziende toscane. La richiesta di fideiussione è arrivata ad una piscina Uisp a Siena, ma anche ad un'impresa del settore della meccanica di precisione di Rufina, che è stata chiamata a versare un deposito cauzionale di 25mila euro. Un rientro a cambiale è quello che invece è stato proposto ad una pasticceria di Sesto Fiorentino, la cui titolare si è rivolta all'avvocato. “E' un gioco al massacro”, commenta Jacopo Ferretti, segretario generale di Confartigianato Imprese Firenze. “ Se continua così tra un mese avremo un governo, ma non ci saranno più aziende”. “Purtroppo non c'è normativa e in questa situazione i gestori – aggiunge Ferretti – improvvisano, chiedendo depositi cauzionali e cambiali”. Se poi l'impresa non ce la fa a pagare nelle scadenze, la società stacca la fornitura di luce o gas e recede dal contratto. “La soluzione per le aziende? Non è nemmeno quella di cambiare gestore – sottolinea Ferretti – perché il nuovo contratto sarà sempre peggiore di quello in essere”. Così, strangolate da bollette stratosferiche, le imprese non riescono ad andare avanti. “Si tratta di una bolla speculativa che rischia di mandarci tutti a gambe all'aria”, accusa Ferretti. “Non è accettabile che il costo dell'energia elettrica sia aumentato da 0,07 a 0,7 al kilowattora. A prescindere dal gestore, l'energia autoprodotta con il fotovoltaico in Italia, e magari nella stessa Toscana, sconta il prezzo della borsa di Amsterdam, che tiene conto del conflitto in Ucraina”. Secondo le stime fatte da Irpet ad aprile 2022, su base annua l’incremento di costo per l'energia (tra luce e gas)sarà di circa 25mila euro in media ad impresa, che diventano 55mila euro se l’impresa appartiene al settore manifatturiero. “In virtù di queste dinamiche, se i prezzi non rientrassero – scriveva Irpet già ad aprile - 15mila imprese toscane, con i loro 117mila addetti, sarebbero soggette ad una significativa vulnerabilità, in quanto il loro margine operativo lordo passerebbe, in virtù dei rincari, da positivo a negativo". Ed è quello che sta accadendo in questa seconda parte del 2022.

Economia

Firenze, 10 ottobre 2022 – Fideiussioni e cambiali per rateizzare le bollette. E' quello che stanno chiedendo alcune società fornitrici di energia alle aziende toscane. La richiesta di fideiussione è arrivata ad una piscina Uisp a Siena, ma anche ad un'impresa del settore della meccanica di precisione di Rufina, che è stata chiamata a versare un deposito cauzionale di 25mila euro. Un rientro a cambiale è quello che invece è stato proposto ad una pasticceria di Sesto Fiorentino, la cui titolare si è rivolta all'avvocato. 
“E' un gioco al massacro”, commenta Jacopo Ferretti, segretario generale di Confartigianato Imprese Firenze. “ Se continua così tra un mese avremo un governo, ma non ci saranno più aziende”. “Purtroppo non c'è normativa e in questa situazione i gestori – aggiunge Ferretti – improvvisano, chiedendo depositi cauzionali e cambiali”. Se poi l'impresa non ce la fa a pagare nelle scadenze, la società stacca la fornitura di luce o gas e recede dal contratto. “La soluzione per le aziende? Non è nemmeno quella di cambiare gestore – sottolinea Ferretti – perché il nuovo contratto sarà sempre peggiore di quello in essere”. Così, strangolate da bollette stratosferiche, le imprese non riescono ad andare avanti. 
“Si tratta di una bolla speculativa che rischia di mandarci tutti a gambe all'aria”, accusa Ferretti. “Non è accettabile che il costo dell'energia elettrica sia aumentato da 0,07 a 0,7 al kilowattora. A prescindere dal gestore, l'energia autoprodotta con il fotovoltaico in Italia, e magari nella stessa Toscana, sconta il prezzo della borsa di Amsterdam, che tiene conto del conflitto in Ucraina”. 
Secondo le stime fatte da Irpet ad aprile 2022, su base annua l’incremento di costo per l'energia (tra luce e gas)sarà di circa 25mila euro in media ad impresa, che diventano 55mila euro se l’impresa appartiene al settore manifatturiero. “In virtù di queste dinamiche, se i prezzi non rientrassero – scriveva Irpet già ad aprile - 15mila imprese toscane, con i loro 117mila addetti, sarebbero soggette ad una significativa vulnerabilità, in quanto il loro margine operativo lordo passerebbe, in virtù dei rincari, da positivo a negativo". Ed è quello che sta accadendo in questa seconda parte del 2022.

Caro energia, alle aziende chieste fideiussioni e cambiali per rateizzare le bollette

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