Etichette sul vino come per le sigarette, produttori in rivolta: "E' assurdo"

"Non si può paragonare l'eccesso di superalcolici del Nord Europa con il consumo moderato e di qualità italiano"

Firenze, 12 gennaio 2023 - Il via libera dell’Unione Europea all’Irlanda per inserire etichette allarmistiche sulle bottiglie di vino ma anche birra e liquori equiparandoli alle sigarette, "è un attacco diretto al prodotto del Made in Tuscany più venduto e conosciuto all’estero. In pericolo ci sono oltre 4 milioni di esportazioni di sole bevande, un quarto del totale dell’export che vola ogni anno verso l’Irlanda (fonte Istat)". Lo dice Coldiretti Toscana in riferimento all’autorizzazione Ue concessa all’Irlanda che potrà adottare un'etichetta per vino, birra e liquori con avvertenze come "il consumo di alcol provoca malattie del fegato" e "alcol e tumori mortali sono direttamente collegati" nonostante i pareri contrari di Italia, Francia e Spagna e altri sei Stati Ue, che considerano la misura una barriera al mercato interno, e l'annuncio della stessa Commissione di possibili iniziative comuni sull'etichettatura degli alcolici.

Si tratta di un pericoloso precedente che – afferma Coldiretti Toscana – rischia di aprire le porte a una normativa comunitaria che metterebbe a rischio la sopravvivenza di quasi 13 mila aziende regionali insieme ad oltre 1 miliardo di euro di esportazioni di vini oltre confini. “E’ del tutto improprio assimilare l’eccessivo consumo di superalcolici tipico dei Paesi nordici al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità ed a più bassa gradazione come la birra e il vino che nel nostro Paese è diventato l’emblema di uno stile di vita lento, attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre all’assunzione sregolata di alcol – spiega Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana - Il giusto impegno dell’Unione per tutelare la salute dei cittadini secondo la Coldiretti non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate”.

“Se la norma dovesse essere adottata da altri Paesi sarebbe un danno inestimabile”, dice Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti. “Il vino è il prodotto dell'agroalimentare italiano più conosciuto e apprezzato al mondo, etichette simili sulle bottiglie provocherebbero un gravissimo danno di immagine al Paese ed economico a tutto il settore, senza peraltro basi scientifiche: che il vino di qualità bevuto in giuste quantità faccia male e provochi tumori e malattie non è affatto dimostrato. L'Irlanda non è uno dei più grandi importatori di vino, ma il rischio è che la Comunità Europea faccia sua una tesi del genere, prendendo una strada irragionevole e dannosa”.