Chianti classico, record di vendite degli ultimi dieci anni

Export e mercato interno in crescita. Quasi l'80% della produzione va all'estero. Dal 2009 a oggi le vendite di Gallo nero hanno registrato una crescita complessiva del 48,5%

Annata positiva per il Chianti Classico

Annata positiva per il Chianti Classico

Firenze, 13 febbraio 2017 - Risultati da record nel 2016 per il Chianti Classico, con 285mila 500 ettolitri venduti, il miglior risultato nell'ultimo decennio. È quanto emerso a Firenze in occasione di Chianti Classico collection, presentazione delle nuove annate 2016, 2015 e la Riserva 2014, che vede impegnate 185 cantine per 676 etichette in degustazione.

I dati presentati evidenziano che dal 2009 a oggi le vendite di Gallo nero hanno registrato una crescita complessiva del 48,5%. Se l'export assorbe quasi l'80% della produzione, per il secondo anno consecutivo, è stato spiegato, sono cresciute (+2%) anche le quote del Chianti Classico venduto in Italia. Il mercato domestico oggi assorbe il 22% del totale dei vini Gallo Nero commercializzati, confermandosi il secondo mercato per la denominazione, dopo gli Stati Uniti d'America che pesano per il 32% (+1% rispetto al 2015). A seguire la Germania con il 13% (+1%), il Canada con l'8%, e Regno Unito e Paesi Scandinavi, a quota 5%. Nel complesso il Chianti classico conta un fatturato globale stimabile in oltre 700 milioni di euro, un valore della produzione vinicola imbottigliata di circa 400 milioni di euro, e un valore della produzione olivicola pari a 10 milioni di euro.

«Siamo molto soddisfatti dell'affermazione del Chianti Classico nei mercati internazionali e anche del rinnovato interesse del mercato italiano, - afferma il presidente del Consorzio del Gallo nero Sergio Zingarelli -, un risultato che premia il lungo lavoro di rilancio della denominazione svolto negli ultimi anni e culminato con l'introduzione della Gran Selezione, la nuova tipologia di Chianti Classico sul mercato dal 2014». Per Zingarelli «abbiamo lasciato alle nostre spalle un anno molto intenso, il 2016 è stato infatti l'anno del Trecentesimo anniversario della denominazione. Abbiamo oggi davanti a noi grandi sfide: la costituzione del distretto rurale del Chianti e la candidatura Unesco sono solo due esempi dei progetti di valorizzazione del nostro territorio a cui stiamo lavorando»