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Immobili, marcia indietro Ue: nessuno stop alla vendita e all'affitto di case energivore

Entro il 2027 gli edifici non residenziali dovranno passare dalla classe G alla F, entro il 2030 quelli residenziali. Divieto delle caldaie a gas dal 2040

Un contatore dell’energia elettrica (Foto di repertorio Cristini)

Roma, 18 dicembre 2021 – Dal 2030 nessun divieto di affitto o di vendita per gli immobili a bassa classificazione energetica. La proposta della Commissione europea, presentata lo scorso 14 dicembre, non prevede infatti questa misura per gli edifici in classe G, che invece circolava nelle prime bozze della direttiva Ue. Sono però richiesti degli standard minimi che ciascuno Stato dovrà poi decidere come farli rispettare e diventa obbligatoria la certificazione energetica per tutti gli edifici.

Gli obiettivi Per raggiungere gli obiettivi fissati dalla Commissione della riduzione entro il 2030 del 55 per cento delle emissioni totali di gas serra dell'Ue rispetto ai livelli del 1990, a ciascuno Stato membro viene chiesto di individuare il 15 per cento del suo patrimonio edilizio con le prestazioni energetiche peggiori per portarlo dalla classe G alla F entro il 2027 per gli edifici non residenziali ed entro il 2030 per gli edifici residenziali. E' perciò previsto un finanziamento di 150 miliardi di euro che dai diversi fondi Ue potranno essere utilizzati a questo scopo.

Il cronoprogramma Gli uffici dovranno salire dalla G alla classe F entro il 2027 e alla E entro il 2030. Le case dovranno rientrare nella classe F entro il 2030 e nella E entro il 2033. Dal 2027 stop agli incentivi per l'installazione di caldaie a combustibili fossili e dal 2040 è previsto lo stop delle caldaie a gas, anche se la decisione di vietarle spetta poi ai singoli Stati membri. Diventa obbligatorio il certificato di classe energetica per tutti, anche per gli edifici oggetto di importanti lavori di ristrutturazione,iin caso di rinnovo del contratto di lecazione e per tutti gli edifici pubblici.