Carlo Alberto Carnevale Maffé: "Basta allarmismi, l’Italia sta crescendo"

Ospite di quattro Lions Club del nostro territorio, ieri sera il noto Professore di Strategia della Bocconi ha commentato i rischi e le opportunità dell'attuale contesto economico italiano e internazionale, con particolare attenzione al PRRN

Il professor Carnevale Maffé nel corso del suo intervento

Il professor Carnevale Maffé nel corso del suo intervento

Firenze, 19 gennaio 2023- Sono rimasti attenti per oltre un'ora gli oltre cento soci Lions che ieri sera, a Villa Viviani, hanno ascoltato assorti la conferenza del Professor Carlo Alberto Carnevale Maffè, qualche volta mostrando segni di preoccupazione, qualche volta sentendosi risvegliare in petto quel senso di orgoglio nazionale che, dati i tempi, non può che avere effetti benefici sull'umore collettivo. Tema dell'incontro, promosso dai Lions Club Pontassieve-Stibbert, Firenze Bagno a Ripoli, Firenze Impruneta San Casciano e Firenze Cosimo De' Medici, è stato “Rischi e opportunità dell'attuale contesto Economico. L'Italia alla prova del Recovery Plan”, condotto dal ben noto Docente di Strategia della Scuola di Direzione Aziendale dell'Università Bocconi, con la moderazione e l'introduzione di Chiara Ferretti, private banker Fideuram. Professor Carnevale Maffé, dopo la tempesta perfetta del 2022, cosa dobbiamo aspettarci? "Dice bene: pandemia, carestia, inflazione e guerra in Europa, sono stati gli ingredienti di una tempesta perfetta. Un po' di preoccupazione è legittima, ma la paura no. I dati di cui disponiamo mostrano che comunque, anche se lentamente, il Prodotto Interno Lordo sta crescendo. A settembre 2022 ha superato i livelli pre-crisi 2011. Non si deve perciò parlare di recessione né tanto meno di crisi. La parola corretta è “rallentamento”. E anche se le previsioni per il 2023 parlano di una crescita più lenta, si tratterà comunque di una crescita". Ma la crisi energetica? “Non è certo paragonabile a quella degli anni '70. Certo è che il nostro continente paga lo scotto delle dinamiche geopolitiche. Ma, dati alla mano, noteremo che il prezzo attuale del gas naturale è ai livelli del 2021, ossia ai tempi precedenti alla guerra. La verità è che, per troppi anni, ci siamo fidati di una Cina produttore del mondo, di un'America guardiano del mondo e di una Russia distributore del mondo. La situazione in cui ci troviamo adesso deve farci riflettere e svegliare. Anche i mercati, indubbiamente sconvolti dalla guerra, si riprenderanno non appena ci siano segnali di fine conflitto”. Di cosa, allora, dobbiamo veramente preoccuparci per il futuro prossimo? “La grande e vera preoccupazione collettiva deve essere l'inflazione: che ha raggiunto i livelli massimi dagli anni '80. I nostri imprenditori, soprattutto i più giovani, non sono abituati a farci i conti, perché negli ultimi venticinque anni i tassi sono stati più o meno sempre costanti. Invece nel 2022 notiamo un picco grave che, sfortunatamente, colpirà soprattutto la componente debole della nostra società, ossia le famiglie povere. Anche a livello internazionale il tasso di inflazione non è uguale per tutti. Nel nostro Paese è indubbiamente più alto perché, a differenza degli americani, non ci siamo resi indipendenti a livello energetico. A questo si aggiungono le politiche monetarie della Banca Centrale Europea durante gli anni di pandemia. Nel caso dell'Italia, il debito pubblico è aumentato di 300 miliardi”. Quale sarà l'impatto del PNRR sul mercato? “Devo dire che, in un mondo difficile e complesso, l'Italia è messa bene. Il merito è degli imprenditori che hanno creduto nel Made in Italy e che sono riusciti ad ottenere risultati migliori di quelli del resto d'Europa, negli ultimi due anni. Sono molto dispiaciuto del fatto che in TV e sui giornali si ascoltino e si leggano notizie catastrofiche. Basterebbe lasciare spazio ai dati reali per rincuorarsi non poco, e per recuperare un po' di orgoglio nazionale. L'export italiano cresce conquistando quote di mercato, ma nessuno ne parla. Crescono gli investimenti e le imprese dimostrano coraggio. Alla fine dei conti, non possiamo lamentarci. Ciò che invece necessita di tutta la nostra attenzione è il fatto che stiamo impoverendo i più deboli e che si vada accentuando la differenza tra il paniere delle persone benestanti e quello delle persone in difficoltà economiche. Per questo dicevo che l'inflazione va combattuta, perché rappresenta la tassa più ingiusta”. Il turismo è in ripresa... “Decisamente: nel 2022 abbiamo battuto tutti i record, dopo un 2020 catastrofico e un 2021 tiepido. E questo senza che ancora sia tornato a circolare il turismo russo e quello cinese”. Qual è il più grande problema degli italiani? “Che non credono nell'Italia. Non spendono e non investono. Con il capitale privato di cui disponiamo potremmo ribaltare il mondo, ma purtroppo abbiamo paura. Il PNRR consiste in 200 miliardi di grant europeo, che però pretende in cambio l'avvio di un processo serio di trasformazione in termini di energie rinnovabili e di tecnologia digitale, con lo scopo di indirizzare la collettività verso un futuro di stabilità. Ma occorrono riforme mirate. Senza riforme non otterremo i fondi. Per adesso, italiani e spagnoli hanno rispettato tutti i 557 parametri imposti per l'ottenimento del denaro, in ritardo ma ci siamo riusciti. Però ora si deve dare continuità all'azione intrapresa dal governo Draghi, consapevoli che il nostro Paese sta già ripartendo, non che ripartirà in futuro. Caso mai la questione è che certi settori sono spiazzati mentre altri decollano, con un andamento “a K” che ci deve far riflettere e spronare all'azione. Ciò che non possiamo comprare è il capitale umano, mentre assistiamo alla fuga dei nostri giovani professionisti che preferiscono impiegarsi all'interno di imprese estere dove guadagnano il triplo che in Italia. Ormai i professionisti chiedono flessibilità nel lavoro e stipendi più alti, e il mondo del lavoro deve essere ripensato in questi termini”. Cosa ne pensa dei beni rifugio? “Non esistono più. Sono molti anni che l'oro non rende nulla, e gli immobili, tanti amati dagli italiani come bene rifugio da acquistare per i figli o per investimento, rappresentano ormai macchine per l'inquinamento, che devono essere adeguate alle politiche Green. Chi non vorrà adattare la propria abitazione a criteri di efficienza energetica, tra dieci o vent'anni dovrà pagare tasse salatissime. Attualmente, il 75% per cento delle case italiane necessita di un adeguamento. Alla fine, il peggior nemico del popolo italiano è l'ignoranza: siamo bravissimi in molte cose, ma ci intendiamo troppo poco di economia e finanza. Dobbiamo avere coraggio e scegliere di investire, piuttosto che mettere i soldi sotto al materasso, perché il rendimento si potrà ottenere solo rischiando”. Numerose le domande da parte del pubblico in sala, cui il Professore ha risposto fino a mezzanotte inoltrata. Al termine dell'incontro, i presidenti Lions Luca Donnini (Pontassieve-Stibbert), Elisabetta Coccia (Firenze Cosimo De' Medici), Daniele Baragli (Firenze Impruneta San Casciano) e Enrico Pelagatti (Firenze Bagno a Ripoli) hanno omaggiato il loro ospite con i propri gagliardetti.