Il governo trova l'accordo sugli indennizzi, tensione alle stelle tra i balneari toscani

I consorzi: “No alla svendita delle nostre coste a speculatori stranieri”

Uno stabilimento balneare (foto di repertorio)

Uno stabilimento balneare (foto di repertorio)

Firenze, 26 maggio 2022 – “Una soluzione ragionevole”. Ill presidente del M5s Giuseppe Conte ha definito così l'accordo sulle concessioni demaniali tra governo e maggioranza. Plaudono anche la capogruppo del Partito democratico alla Camera, Debora Serracchiani, e il  vice capogruppo Piero De Luca, “soddisfatti del risultato raggiunto”. Ma tra i balneari toscani il malumore sta raggiungendo livelli altissimi. I rappresentanti dei consorzi della riviera apuo-versiliese si sono chiusi nel silenzio stampa. Fino a domenica 29 maggio, scrivono in una nota, “non rilasceremo nessuna comunicazione o impressione sull'andamento dell'iter di legge”. Si sentono infatti “profondamente delusi e amareggiati dall'andamento della norma e dalle ultime scelte sindacali finora intraprese” e pertanto, è la loro conclusione, “riteniamo affrontare questo triste passaggio della nostra storia in attonito silenzio, sperando che venga interrotta la svendita delle nostre coste ai migliori offerenti provenienti dall'estero”. Perché il tema centrale è proprio questo: piccole e medie aziende che si scontrano con i giganti, le multinazionali pronte a far man bassa delle spiagge toscane. Il timore delle aziende che finora hanno avuto le concessioni è di perdere tutto, il lavoro di una vita, investimenti e passione a vantaggio esclusivo di grandi gruppi alberghieri e delle società della grande distribuzione

Se dal Cinquale a Lido di Camaiore i gestori non rilasciano dichiarazioni, a parlare sono le associazioni di categoria, che al momento si trovano tra l'incudine e il martello. Tra un governo che tira dritto e i balneari, da loro rappresentati, che non vogliono la liberalizzazione della quale ormai si parla dal 2006 (anno della direttiva europea Bolkestein). “Siamo diventati l'agnello sacrificale per le liberalizzazioni. L'arrivo delle risorse del Pnrr non dipende dai balneari, come invece viene detto”, dichiara amareggiato Fabrizio Lotti, vicepresidente nazionale Fiba Confesercenti, titolare dello stabilimento La Capannina di Piombino. “Adesso ci sono da fare i decreti attuativi relativi agli indennizzi e diremo la nostra. Qui si rischia di perdere la tradizione del turismo balneare toscano, l'identità del nostro territorio e la qualità dei servizi delle piccole e medie imprese che con il loro lavoro rendono attrattive le spiagge”.

"Il clima nella nostra categoria è di trepidante attesa, ci arrivano messaggi di persone disperate perché anche una sola parola scritta male nella legge potrebbe causare la perdita di un patrimonio", aggiunge Stefania Frandi, presidente di Sib-Confcommercio Toscana, ricordando che «abbiamo chiesto un periodo più lungo perché l'organizzazione delle gare richiederà tempo, abbiamo chiesto il riconoscimento pieno del valore creato dalle imprese che esistono, e dunque criteri di gara che riconoscano la professionalità e il know-how».

Secondo l'accordo tra governo e maggioranza, le nuove gare per le concessioni balneari si terranno entro la fine del 2023. Sarà possibile la proroga di un anno al massimo e solo in caso di “difficoltà oggettive”. Chi perde la concessione avrà diritto ad un indennizzo, che sarà quindi definito dai decreti attuativi.