Auto, aumentano i prezzi e i ritardi nelle consegne: 6 mesi per una vettura commerciale

Regge l'usato grazie ai tempi di consegna più accessibili. Aumenti dei listini fino al 22 per cento rispetto al 2021

Auto in una concessionaria

Auto in una concessionaria

Firenze, 24 agosto 2022 – Si allungano i tempi di consegna delle auto nuove. La media è di 120 giorni, cioè quattro mesi, ma per i veicoli commerciali, dei quali c'è forte richiesta, si arriva anche a sei mesi. E' questo uno dei motivi che sta rallentando il mercato delle auto nuove. Ma sono da sommare anche la mancanza di incentivi, il clima di incertezza generale e i rincari dei listini, che rispetto allo scorso anno sono aumentati tra il 18 e il 22 per cento. Così un utilitaria che nel 2021 si pagava 15mila euro, adesso costa quasi 20mila euro, mentre il potere d'acquisto delle famiglie nel frattempo è diminuito a causa dell'inflazione e dei rincari dell'energia.

“I prezzi sono aumentati già da fine dello scorso anno e gli ultimi rincari sono di luglio 2022. Non sappiamo – spiega Gennaro Granato, direttore vendite della Ford Autosas di Firenze – se i rialzi sono terminati, ma sicuramente al momento il mercato non riesce a rispondere a tutta la domanda, perché la produzione è rallentata”. A gravare ancora gli effetti del Covid (in alcune aree, come India e Cina, ci sono dei lockdown localizzati che bloccano l'attività dei produttori di materiali elettronici) e anche la carenza e gli aumenti dei prezzi per alcune materie prime. “Inoltre – prosegue il direttore vendite – gli eco incentivi sono andati esauriti in pochissimo tempo. Sono bastate sei settimane per la fascia di vetture che va per la maggiore, le 'mild hybrid'. Considerando anche i lunghi tempi di consegna, molti si sono spostati sul mercato dell'usato, dove i prezzi sono aumentati ma le vetture si possono ritirare nel giro di due-tre settimane”.

A confermare il trend gli ultimi dati, relativi al corrente mese di agosto, che arrivano dall'Osservatorio Findomestic, secondo cui torna a calare la propensione all’acquisto di auto nuove (-6,2%, -23,9% per le nuove elettrificate), mentre le usate limitano i danni (-1%) grazie a tempi di consegna più accessibili. “In un contesto come quello attuale - commenta Claudio Bardazzi, responsabile dell'Osservatorio Findomestic – abbiamo riscontrato come il nostro campione si ritenga meno ottimista per il prossimo futuro (-6 punti percentuali in un mese) nonostante diminuiscano quanti percepiscono i prezzi “molto in crescita”. La maggior parte degli italiani continua ad avvertire i maggiori rincari per carburanti e bollette (rispettivamente l’84% e il 79%), ma oggi una parte consistente del campione li riscontra anche nel settore degli alimentari freschi e confezionati (73 e 68% delle risposte), oltre che nei bar e nelle pizzerie (61%)”.