Aumento Tari in Toscana, le imprese: “Mazzata insostenibile, si rischia di chiudere”

Il presidente di Federalberghi Firenze lancia l'allarme contro il rincaro della tariffa sui rifiuti, deliberato dai 65 comuni dell'Ato Toscana Centro

Tari, agevolazioni a Castellina in Chianti

Tari, agevolazioni a Castellina in Chianti

Firenze, 28 maggio 2022 – Tra rincari energetici e delle materie prime e dopo due anni di stop per l'emergenza sanitaria, arriva l'aumento della Tari per il 2022. Per le imprese toscane è una “mazzata insostenibile". Nell'Ato Toscana Centro saranno di circa 368 milioni di euro le entrate dalla Tari nel 2022, con un incremento medio sulla tariffa del 4 per cento.

“L'aumento della Tari arriva dopo quelli degli anni scorsi, che abbiamo dovuto subire malgrado le nostre strutture siano rimaste chiuse per la pandemia e quindi nessuno di noi abbia prodotto rifiuti. Aumento che, nonostante le richieste – afferma il presidente di Federalberghi Firenze, Francesco Bechi – non ci è stato concesso di scontare”. “Tutto questo – aggiunge – a causa di una carenza storica degli impianti di smaltimento che la Regione non riesce a colmare e senza che i Comuni siano riusciti a fare adeguata pressione per costruire un sistema diverso che eviti la corsa al rialzo delle tariffe, che già sappiamo continuerà anche nei prossimi anni, dopo che negli ultimi 3 è arrivata al 17 per cento”. “Come si può pensare che il sistema delle imprese possa ripartire in queste condizioni e dopo che i due anni di stop hanno eroso in modo consistente la capitalizzazione. Davvero come nel film di Benigni e Troisi: non ci resta che piangere, e forse chiudere”, la sua amara conclusione.

Nei giorni scorsi proteste contro l'aumento della Tari si sono levate anche da Cna e Confcommercio Toscana. “Aumentare la tariffa dei rifiuti – ha detto il direttore di Cna Firenze metropolitana, Giacomo Cioni – è offensivo e irresponsabile. Un atteggiamento, quello dei sindaci, imbarazzante, forse spiegabile solo col fatto che 32 tra di loro alle prossime elezioni non saranno rieleggibili, ma le parti politiche che li esprimono ne pagheranno lo scotto”.

“Gli aumenti, frutto del via libera dell’Ato di 65 amministrazioni – aggiunge il presidente di Cna Toscana Centro, Claudio Bettazzi – parlano di un aumento assurdo che arriva fino all’8,6% , contro il +6,6% dell’anno scorso, ed è certo che non si vedrà un’inversione di tendenza fino a che la Regione non si deciderà a mettere in atto un piano serio per la realizzazione di nuovi impianti di smaltimento rifiuti, cosa che ormai attendiamo da anni. Per le imprese, ma anche per i cittadini, questo è inaccettabile e altrettanto devastante è il rimpallo di responsabilità a cui assistiamo tra Ato, Regione e Comuni”.

“Chiediamo a tutte le amministrazioni comunali, agli Ato e alla Regione Toscana – è l'appello del direttore di Confcommercio Toscana, Franco Marinoni - un deciso cambio di rotta nella gestione della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. E, nel frattempo, che attuino tutte le azioni ciascuno per la loro competenza per contenere la tariffa, anche stanziando apposite risorse, come ha già fatto qualche Comune”.