Assegno unico, pagamenti al via da marzo 2022. Cosa cambia

Il sussidio andrà dai 50 ai 180 euro a figlio secondo l'Isee. Previste maggiorazioni dal terzo figlio, per le mamme fino a 21 anni e in caso di disabilità del minore. L'assegno arriverà direttamente sul conto corrente

Voglia di famiglia

Voglia di famiglia

Roma, 12 novembre 2021 – E' atteso a breve in consiglio dei ministri il decreto attuativo che definirà il funzionamento dell'assegno unico familiare, al via dal 2022. Dalle prime anticipazioni, emerge che il sostegno, onnicomprensivo, destinato a dipendenti, liberi professionisti, partite Iva, andrà dai 50 ai 180 euro al mese a figlio, secondo l'Isee che sarà presentato dal nucleo familiare. In particolare, 50 euro a figlio spetteranno a chi supera i 40mila euro di Isee fino ad un massimo di 180 euro a figlio per chi ha Isee sotto i 15mila euro. Previste maggiorazioni dal terzo figlio, per le mamme fino a 21 anni e in caso di disabilità del minore.

Proprio per consentire ai lavoratori di aggiornare o richiedere l'Isee, le erogazioni del nuovo sussidio partiranno a marzo 2022, mentre le domande si potranno presentare dal 1 gennaio. In questo arco di tempo varrà ancora l'assegno temporaneo, o assegno ponte, attualmente in vigore, per il quale si potrà fare domanda almeno fino al 31 dicembre 2021. L'Isee si potrà caricare direttamente online tramite una sezione dedicata. Tra le novità il fatto che il nuovo assegno unico non arriverà più tramite busta paga, ma sarà accreditato dall'Inps direttamente sul conto corrente per tutte le tipologie di lavoratori. Con l'assegno unico saranno superati o soppressi il bonus bebè, il bonus mamme domani, le detrazioni fiscali per i figli a carico, gli assegni al nucleo familiare. Dovrebbe invece restare il bonus asilo nido.

Ma c'è già chi protesta. La Uila-Uil ha chiesto “modifiche sostanziali” della riforma degli assegni familiari, perché si rischia che “centinaia di migliaia di famiglie di lavoratori dipendenti con Isee superiore a 15 mila euro e figli a carico con più di 21 anni subiscano riduzioni pesanti delle loro buste paga”.