Ape sociale, c'è la proroga. Ecco le novità

Cambia l'elenco dei lavori gravosi. Perché venga riconosciuta l'indennità è necessario aver compiuto i 63 anni di età e avere almeno 30 anni di anzianità contributiva

Inps, avanti riesame domande Ape Sociale

Inps, avanti riesame domande Ape Sociale

Roma, 24 gennaio 2022 - La legge di bilancio 2022 ha prorogato il periodo di sperimentazione dell’Ape sociale fino al 31 dicembre 2022 e ha introdotto nuove condizioni per il riconoscimento del beneficio ai disoccupati e ai lavoratori dipendenti che svolgono attività gravose. In attesa della pubblicazione della circolare che illustrerà le nuove disposizioni, l'Inps ha intanto comunicato la riapertura delle domande di riconoscimento dell'Ape sociale.

Le novità Per i disoccupati è stata eliminata la condizione del decorso del trimestre in stato di disoccupazione, mentre per l’individuazione dei lavoratori che svolgono attività cosidette gravose è stato introdotto un nuovo elenco delle professioni aventi diritto all’Ape sociale e, per alcune di esse - operai edili, come indicati nel contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti delle imprese edili e affini, per i ceramisti e per i conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta - è stata prevista una riduzione a 32 anni del requisito contributivo minimo richiesto per l’accesso al trattamento in esame. Qui l'elenco dei lavori gravosi.

Nella sezione 'Moduli' del sito Inps sono disponibili i modelli per le attestazioni che i datori di lavoro devono rilasciare ai lavoratori, differenziati a seconda che il richiedente del beneficio sia un lavoratore dipendente del settore privato o del settore pubblico o un lavoratore domestico.

Cos'è l'Ape sociale E' un'indennità a carico dello Stato erogata dall'Inps a soggetti che abbiano compiuto almeno 63 anni di età, che non siano già titolari di pensione diretta in Italia o all'estero, e che abbiano almeno 30 anni di anzianità contributiva. Per i lavoratori che svolgono le attività cosiddette gravose l'anzianità contributiva minima richiesta è di 36 anni. I requisiti contributivi sono ridotti, per le donne, di 12 mesi per ogni figlio, nel limite massimo di due anni. L'accesso al beneficio è inoltre subordinato alla cessazione di attività di lavoro dipendente, autonomo e parasubordinato svolta in Italia o all'estero.

L'indennità non è compatibile con i trattamenti di sostegno al reddito connessi allo stato di disoccupazione involontaria, con l'assegno di disoccupazione (Asdi), nonché con l'indennizzo per la cessazione dell'attività commerciale. È invece compatibile con lo svolgimento di attività lavorativa dipendente o parasubordinata soltanto nel caso in cui i relativi redditi non superino gli 8mila euro lordi annui e con lo svolgimento di attività di lavoro autonomo nel limite di reddito di 4.800 euro lordi annui. In dettaglio, l'Ape spetta ai lavoratori dipendenti o autonomi che si trovano in stato di disoccupazione o che assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap grave, o un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni di età oppure siano anch'essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti. Spetta anche ai lavoratori che hanno una riduzione della capacità lavorativa superiore o uguale al 74%, con un'anzianità contributiva di almeno 30 anni, e ai lavoratori dipendenti, che, al momento della decorrenza dell'indennità, siano in possesso di almeno 36 anni di anzianità contributiva e che abbiano svolto da almeno sette anni negli ultimi dieci o da almeno sei anni negli ultimi sette una o più delle attività gravose.

L'indennità è corrisposta, a domanda, fino al raggiungimento dell'età prevista per la pensione di vecchiaia o fino al conseguimento della pensione anticipata o di un trattamento conseguito anticipatamente rispetto all'età per la vecchiaia. La misura è stata introdotta in via sperimentale a partire dal 1 maggio 2017.

Quanto spetta L’Ape sociale è corrisposto ogni mese per 12 mensilità nell'anno, fino all'età prevista per il conseguimento della pensione di vecchiaia o fino al conseguimento di un trattamento pensionistico diretto anticipato o conseguito anticipatamente rispetto all’età per la vecchiaia. L'indennità, in caso di iscrizione ad un’unica gestione, è pari all'importo della rata mensile di pensione calcolata al momento dell'accesso alla prestazione (se inferiore a 1.500 euro) o pari a 1.500 euro (se la pensione è pari o maggiore di questo importo).

Come fare domanda Attraverso l'apposita sezione del sito dell'Inps è possibile fare la domanda di riconoscimento e poi, successivamente, di accesso all'Ape sociale.