Dpcm Natale e covid, cosa cambierà per la Toscana: niente sci e cenone a 6, le ipotesi

L'incontro tra il ministro Boccia e le regioni in vista del nuovo decreto

Quest'anno niente mercatini di Natale in Toscana (New Press Photo)

Quest'anno niente mercatini di Natale in Toscana (New Press Photo)

Firenze, 26 novembre 2020 - In attesa di sapere se e quando la Toscana passerà dal rosso all'arancione (non prima del 3 dicembre) i cittadini attendono le nuove regole per Natale. Un nuovo dpcm, specifico per le Festività, che verrà emanato dal Governo. Alle 16 l'incontro fra le Regioni e il ministro per gli Affari regionali Boccia. La percentuale dei positivi sul totale dei tamponi (tabella)

Dall'incontro dovrebbero scaturire tutte le decisioni, tutte le regole per passare un Natale in sicurezza rispetto al contagio da covid. La curva è stabile, i numeri sono incoraggianti in Toscana dopo la paura delle scorse settimane. Ma certamente proprio quando i numeri calano è il momento della massima responsabilità da parte della collettività. Per questo viene varato il nuovo dpcm che appunto avrà valore per tutto il periodo natalizio, ipoteticamente fino ai primi di gennaio. Ma ecco alcuni dei temi che saranno toccati, ricordando che al momento non ci sono decisioni definitive ma solo ipotesi di come potremo vivere le vacanze.

"Scuole, inopportuno riaprire ora"

Riaprire le scuole superiori sarebbe "una mossa inopportuna in questo momento". Lo ha detto il presidente della Liguria e vicepresidente della Conferenza delle Regioni Giovanni Toti parlando di "richieste univoche da parte delle Regioni" dopo il vertice con i ministri Boccia e Speranza. Le perplessità dei governatori riguardano una possibile riapertura "alla vigilia di una pausa festiva in assenza di una vera programmazione per lo scaglionamento degli ingressi e con un sistema di trasporto pubblico che oggi prevede una capienza al 50% che andrebbe ritoccata ove si decidesse di far tornare in classe i ragazzi più grandi", ha aggiunto Toti.

Conte: "Mi aspetto miglioramenti in molte regioni"

"Il 27 novembre è una giornata importante perché ci sarà un aggiornamento del monitoraggio. Mi aspetto un Rt all'1. Sarebbe un segnale importante di riduzione della diffusione del contagio e mi aspetto che molte regione diventino arancioni o gialle da rosse. Significherebbe che i cittadini di quelle regioni potrebbero beneficiare di misure meno restrittive". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, intervistato dal Tg5. "Se le cose stanno andando meglio "è merito del senso di responsabilita' della stragrande maggioranza degli italiani, che nonostante mesi difficili, stanno rispettando le regole e dando prova di responsabilità. In più - ha aggiunto - e' anche merito del governo che ha introdotto questo sistema di monitoraggio che sta funzionando e ci permette di intervenire in modo chirurgico con misure molto piu' circoscritte, facendo correre comunque l'economia".

Chiesto prolungamento della dad alle superiori

Prolungare la didattica a distanza per i licei fino a gennaio: è quanto avrebbero chiesto i presidenti di Regione al governo nella riunione con Boccia e Speranza, secondo quanto si apprende.

Le Regioni: "Chiudere frontiere se impianti sciistici italiani saranno chiusi"

I presidenti delle Regioni hanno chiesto al governo nella videoconferenza in vista del prossimo Dpcm di valutare la chiusura delle frontiere in caso di divieto di riapertura degli impianti da sci, secondo quanto si apprende. L'obiettivo dei governatori sarebbe evitare così la concorrenza degli Stati europei che invece dovessero permettere le vacanze sulla neve. Il governo ha confermato che di riapertura degli impianti si potrà parlare soltanto dopo le feste di Natale, sempre secondo quanto riferito da fonti che assistono all'incontro.

Viaggi

Le autorità tenderanno a sconsigliare i viaggi per Natale,all'estero, anche tra regioni. Dipenderà molto da come proseguirà la curva del contagio. Soprattutto, se si deciderà di intraprendere un viaggio all'estero nel periodo natalizio, al ritorno servirà con ogni probabilità una quarantena prima di tornare "liberi".

Cenoni e riunioni familiari

Per quanto riguarda le riunioni di famiglia natalizie e i cenoni, si pensa a consigliare un massimo di sei persone allo stesso tavolo. ''Questo virus è incompatibile con le relazioni sociali che sono estremamente pericolose soprattutto per i più fragili, dovrà essere un Natale di intimità, come un giorno ordinario in famiglia''. Lo ha detto Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, a 24Mattino di Simone Spetia su Radio 24. ''Se si allargano le relazioni con altri parenti e amici bisogna esser molto prudenti mantenendo il distanziamento e indossando la mascherina, è orrendo immaginare un cenone così ma queste sono le regole, altrimenti corriamo dei rischi'', ha aggiunto.

image

Sciate e gite in montagna

E' uno dei temi di maggior scontro fra le Regioni e il Governo. Sulla montagna sono migliaia le aziende, tra hotel e scuole di sci, che aspettano il periodo natalizio per realizzare una buona parte del fatturato dell'anno. Se si chiude la montagna alle vacanze, dicono le Regioni, un intero comparto e migliaia di posti di lavoro rischiano di saltare. Le stesse Regioni hanno anche realizzato un decalogo per vivere la montagna in sicurezza ai tempi del covid, tra funivie piene solo al 50% della capienza e mascherine. Il Governo è intenzionato invece a una sospensione dello sci per Natale. Ma con quali modalità verrà interdetto l'accesso alla montagna? Su questo si continua a lavorare. 

Lo sci nei Paesi confinanti con l'Italia

La maggioranza dei Paesi di confine sono concordi nel non riaprire gli impianti sciistici. Ma il governo e' orientato a non limitare gli spostamenti trasfrontalieri neppure con quelli come l'Austria che sono propensi a tenere aperto. In ogni caso saranno prescritti rigidi controlli sanitari, a partire dalla quarantena, per chi rientra.

Già sospesi i mercatini di Natale

Il dpcm del 3 novembre aveva già sospeso i mercatini di Natale, che quest'anno non si terranno. Vengono infatti associati alle fiere commerciali, che sono attualmente vietate. 

"Le Regioni restino prudenti"

'A pochi giorni dal nuovo Dpcm ci appelliamo alla responsabilità di Governo e Regioni: servono scelte coraggiose anche se impopolari. Un imprudente allentamento delle misure rischia di provocare entro fine anno una nuova inversione della curva dei contagi, che si riflette poi su ospedali ancora in sovraccarico e con il picco dell'influenza stagionale in arrivo'. A lanciare l'allarme sui rischi di un ammorbidimento delle misure e' Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe. 'La nostra analisi sulla settimana 18-24 novembre e il monito arrivato dallo European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) secondo cui una revoca il 7 o il 21 dicembre porterebbe a una risalita dei ricoveri, rispettivamente in prossimità del Natale o nella prima settimana di gennaio, non lasciano dubbi', avvisano dalla Fondazione. Che presenta il conto di una epidemia appena rientrata sotto controllo ma diffusissima nel Paese: rispetto alla settimana precedente oltre 216mila nuovi casi e 4.842 decessi, quasi 780mila casi attualmente positivi, con soglie di saturazione di ospedali e terapie intensive superati in oltre 2/3 delle Regioni.