No vax, ricorso contro la sospensione da scuola. Il giudice convoca Brusaferro e Bassetti

Procedimento cautelare d’urgenza per due professori non vaccinati. Convocati in tribunale a Massa per l’udienza il presidente dell’istituto superiore di sanità e l’infettivologo genovese

Massa Carrara, 2 febbraio 2022 -  In questi due anni abbiamo imparato a conoscerli. Parliamo del presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, e dell’infettivologo Matteo Bassetti. Infiniti i loro passaggi in tv e sulla stampa. Entrambi ora saranno a Massa per difendere l’efficacia dei vaccini anti Covid e delle misure imposte dal Governo in termini di green pass.

E’ la conseguenza di un ricorso d’urgenza presentato al giudice del lavoro del Tribunale di Massa, Augusto Lama, da parte di due docenti no vax sospesi. Il giudice Lama, infatti, che emetterà il verdetto ai primi di marzo, ha convocato Brusaferro e Bassetti in qualità di testimoni. "E’ mia prassi – ci ha spiegato Lama – agire in questo modo di fronte a un simile ricorso, parliamo dell’articolo 700 del codice di procedura civile ". Una ’prassi’ quindi da parte di un giudice serio e scrupoloso come Lama. Ma il popolo no vax esulta comunque.  

Il legale dei due docenti, l’avvocato Augusto Sinagra, noto alle cronache per avere in passato difeso Licio Gelli e per le sue posizioni negazioniste in tema di vaccini, afferma che "la decisione presa dal Tribunale di Massa apre uno spiraglio di speranza nella sconfortante prova che su questi temi, che riguardano una scelta di vita o di morte, sta dando larga parte della magistratura ordinaria e amministrativa. Massa dimostra che non tutti i giudici tendono a compiacere il potere governativo o altri poteri interni ed esterni, per coltivare le loro indebite speranze".  

L’avvocato Sinagra, poi, rincara la dose: "E’ un segnale positivo il fatto che il giudice abbia disposto ai fini dell’accertamento della illegalità (e inutilità) del famigerato green pass, la convocazione di Brusaferro e Bassetti, i quali dovranno riferire in particolare sulla efficacia e sulla sicurezza dei pericolosissimi vaccini attualmente in commercio e in inoculazione obbligatoria attraverso uno strumento legislativo estorsivo. Questo – afferma Sinagra – al fine di valutare i profili da me evidenziati di incostituzionalità dei famigerati Decreti legge in questione e della contrarietà di questi al diritto dell’Unione europea. Con la conseguenza che il giudice nazionale è tenuto a disapplicare la legge nazionale".  

L’esultanza dell’avvocato Sinagra appare però almeno un po’... affrettata. Il giudice Lama, infatti, in una intervista concessa al nostro giornale in occasione dell’entrata in vigore del green pass nell’ottobre scorso, affermò che "il Green pass sul luogo di lavoro è una misura di sicurezza e tranquillità. Non va vissuto come una costrizione, ma come un diritto". E ancora: "A mio avviso non c’è nessuna violazione costituzionale, perché la salute è un bene pubblico. Secondo l’articolo 32 della nostra Costituzione ciò che viene imposto a tutela della salute non costituisce una compressione delle libertà individuali".

Non solo. Lama si era espresso favorevolmente anche sul vaccino obbligatorio: "Sarebbe stato legittimo – aveva detto –. C’erano tutte le condizioni per imporre una profilassi generale – ha detto Lama –. Il Governo avrebbe dovuto farlo. Non lo ha fatto, ma vaccinarsi resta un dovere della popolazione, la quale non dovrebbe sentirlo come un limite, ma come un modo per poter esercitare meglio i propri diritti di libertà".