Firenze capitale del Mediterraneo. Arriva il Papa messaggero di pace

Dal 23 al 27 febbraio il convegno di vescovi e sindaci nel nome di La Pira. Con Mattarella e Draghi

Papa Francesco e il cardinale Betori

Papa Francesco e il cardinale Betori

Roma, 11 febbraio 2022 - Un incontro epocale, anzi due. Dal 23 al 27 febbraio Firenze ospiterà il convegno dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo, che sarà concluso da Papa Francesco alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla sua prima visita ufficiale dopo la rielezione, e sarà aperto dal premier Mario Draghi. Un evento atteso, che segue di due anni la prima edizione voluta dalla Conferenza episcopale italiana a Bari. Ma questa seconda volta, nata da un’idea maturata nel tempo fra il cardinale presidente Gualtiero Bassetti e il sindaco Nardella, sarà tutta nel segno di Giorgio La Pira, uomo di fede e di governo, che nel ’55 portò a Firenze i sindaci delle capitali mondiali, compresi i comunisti di Mosca in piena Guerra Fredda, e nel ’58 diede avvio ai Colloqui del Mediterraneo. Inoltre al convegno dei vescovi ospitato dal pomeriggio del 23 nel convento di Santa Maria Novella, si affiancherà la conferenza internazionale dei sindaci, i cui lavori inizieranno invece il 25 in Palazzo Vecchio, con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, e avranno una parte in comune sabato e domenica.

Intuizioni profetiche oggi diventate realtà. Gli obiettivi sono più di uno e puntano alla concretezza: in primo luogo arrivare alla firma della Carta di Firenze condivisa tra vescovi e sindaci nell’incontro di sabato 26, per la pace, la fratellanza e la cittadinanza sicura nel bacino del Mediterraneo, anche per gestire il fenomeno delle migrazioni che deve trovare maggiore spazio nell’agenda europea. Nel documento, che sarà consegnato a Papa Francesco la domenica mattina, si spera di gettare le basi per un consiglio permanente dei giovani ed una università del “grande lago di Tiberiade“ per dirla con La Pira, pluralista e interreligiosa. Questi e altri motivi faranno di Firenze un cantiere di costruttori di dialogo. Al Pontefice delle periferie sta molto a cuore il contatto umano, che avverrà con alcune famiglie di profughi e rifugiati che hanno trovato accoglienza a Firenze, prima di trasferirsi in Santa Croce, con o senza Papamobile si vedrà più avanti, per la messa conclusiva delle 10,30 davanti a 800 persone, tra le quali il presidente Mattarella, i disabili, i poveri, gli ultimi che avranno un posto in prima fila e i delegati al convegno.

La celebrazione potrà essere seguita su maxischermo dalla piazza dove, causa Covid, potranno entrare soltanto 1200 persone a sedere, invitate dalle parrocchie. A mezzogiorno il Santo Padre sarà sul sagrato per l’Angelus, ultimo atto pubblico prima del rientro in Vaticano. Quanto al programma se i sindaci si confronteranno su temi culturali con, fra gli altri Romano Prodi, già presidente della Commissione europea, sul fenomeno migratorio e della sicurezza con l’ex ministro dell’Interno, Marco Minniti, i vescovi discuteranno su diritti e doveri per le comunità religiose.