Calcio: disastro Toscana, Umbria due promosse, bravissimo Spezia

Mentre la Fiorentina lotta per salvarsi e l'Empoli per tornare in A, Perugia e Ternana sono promosse in B e i quattro capoluoghi Livorno, Lucca, Pistoia e Arezzo scendono fra i dilettanti

La disperazione del Livorno che scende in serie D

La disperazione del Livorno che scende in serie D

 

Una regione ha due squadre in serie C, entrambe sono promosse e l'anno prossimo disputeranno in serie B quel derby che la separazione in gironi diversi ha fatto mancare nell'annata 2020-21. Un'altra regione ha una squadra che al primo anno di serie A è considerata la sorpresa ed ha ottime probabilità di rimanere in categoria. Una terza regione, che fra calcio storico  e centro tecnico di Coverciano vanta nobili ascendenze sul gioco che fa impazzire gli italiani e non solo vede quattro squadre che militavano in C scendere fra i dilettanti. Nel primo caso, parliamo dell'Umbria, che dopo la promozione record della Ternana dal girone meridionale, vede anche il capoluogo Perugia guadagnarsi la B dove il prossimo anno si annunciano due derby di fuoco, speriamo a stadi aperti.

 La seconda regione è la Liguria, con lo Spezia di Italiano rivelazione della massima serie dove al primo anno assoluto si è fatta apprezzare per i punti e i risultati fatti e per il gioco espresso E ha grandi possibilità di restare in A.

La terza regione è la Toscana dove la Fiorentina è al quarto anno assoluto (due con Della Valle, due con Commisso) in cui lotta fino all'ultima giornata per salvarsi  Fortuna che in B l'Empoli, malgrado la sconfitta di questa settimana, è meritatamente come suo solito in orbita promozione e il Pisa se la sta cavando dignitosamente. 

E' in serie C che si registra il de profundis. Quattro capoluoghi di provincia come Livorno, Lucca, Arezzo e PIstoia lasciano il calcio professionistico, raggiungendo in D il Siena e il Prato, altri capoluoghi di provincia e anche l'Aglianese (in testa alla classifica), il Pro Livorno, il Querceta, il Seravezza, il Ghivizzano.  e in altro girone lo Scandicci, il Montevarchi (pure al comando) il Follonica, il Grassina, la Sinalunghese

Con l'augurio che Montevarchi ed Aglianese riescano a salire in C raggiungendo le toscane Carrarese, Grosseto e Pontedera  si vede come il calcio professionistico che in Toscana ha conosciuto storicamente una culla fatta di grandi sfide di campanile, prima ancora che di campo, ormai non si addice più ai capoluoghi di provincia, la cui dimensione o è nel calcio di alto livello (vedasi Lecce, Chievo Verona, Spal, Frosinone, Benevento, Crotone, appunto Spezia, quest'anno in A e che fanno spesso la spola fra prima e seconda serie) oppure è destinata a languire nel dilettanti. La dimensione della serie C  si attaglia meglio a piccoli centri, ben più motivati nell'affrontare  le grandi città rappresentate in serie C che non i nostri seppur calcisticamente gloriosi capoluoghi.

Con una meravigliosa eccezione: l'Empoli, autentico esempio di  gestione manageriale (non parliamo di miracolo) che dal 1987 è ininterrottamente in A e in B (con una sola discesa in C), che è il faro dei vivai della Toscana e con i cui giocatori degli ultimi trent'anni si potrebbe allestire una Nazionale   (da Birindelli a Bresciano, Marchionni, Bennaceur, Maccarone, Montella Di Natale e chissà quanti ne dimentichiamo).  Speriamo nel derby toiscano in A, l'anno prossimo. E intanto complimenti a Umbria e Liguria