Green pass addio, il sollievo dei locali. "Finalmente smettiamo di fare i controllori"

Da aprile i primi allentamenti. "Alcuni clienti non sono educati e ci hanno offeso senza motivo. Ora vediamo la fine", dicono i commercianti

Firenze, 20 marzo 2022 - Si allungano sempre di più le giornate, torna a sbocciare la primavera e le temperature si rialzano. Quest’anno, però, l’arrivo della bella stagione ha in serbo per tutti una grande e sostanziale novità, che potrebbe mettere davvero alle spalle due anni di pandemia.

Green pass rimodulato, cosa cambia dal 1 aprile

Come già anticipato, nel decreto approvato dal consiglio dei ministri è stato studiato il piano che porta alla fine dell’uso del Green pass e anche delle mascherine al chiuso. Dal primo aprile non sarà più richiesto nessun tipo di green pass (né base né rafforzato) per mangiare o consumare un caffè in un tavolo all’aperto così come per le attività sportive, sempre all’aperto. Niente green pass anche per accedere a negozi e attività commerciali, uffici pubblici, poste, banche, musei. Oltre che per salire sui mezzi di trasporto pubblico locale come autobus o tram (dove però continuerà a essere obbligatoria la mascherina Ffp2).

Rimane esteso fino al 30 aprile però l’obbligo di Green pass per manifestazioni all’aperto, stadi e mense, concorsi pubblici e corsi di formazione pubblici e privati. Siamo andati a parlare con i protagonisti di questo cambiamento, i lavoratori che non dovranno più chiedere quotidianamente ai propri clienti la certificazione verde, ed è tanta la gioia di poter tornare a fare il proprio lavoro.

"Finalmente torniamo a fare i commessi, e non i controllori come negli ultimi mesi – spiega David Gufoni, di SottoSotto -. Nell’ultimo periodo anche i clienti stanno aumentando, insieme al ritorno della bella stagione, e noi a tutt’oggi dobbiamo fare i controlli a tutti. Non è certo semplice, non tutti hanno il Green pass e soprattutto molti non sono educati e tanti ci hanno offeso senza motivo. Noi non abbiamo assunto nessuno in più, quindi uno tutti i giorni ha dovuto controllare il Green pass di chi entrava, finalmente vediamo la fine".

«Credo che sia giusto mettere una fine a questa cosa – dice Daniela Ghianni, del Caffè Salvemini -. I bar che non hanno un fuori, come ce ne sono tanti, nell’ultimo periodo sono stati molto penalizzati rispetto a quelli che hanno potuto usufruire degli spazi all’aperto. Togliere almeno l’obbligo del Green pass è sicuramente un aiuto in più per noi, così anche la gente viene più volentieri. Credo sia un messaggio di sicurezza, la gente deve sapere che può entrare in un bar senza problemi".

«Questa è una notizia bellissima – aggiunge Roberta Perugini di Libraccio -. Non vediamo l’ora di tornare a fare i librai, ad avere quel tipo di rapporto personale con i nostri clienti, che tra Green pass e mascherine si è molto perso nell’ultimo periodo. Non stiamo facendo il nostro lavoro, e tornare più o meno alla normalità sarebbe un messaggio bellissimo. In questo momento il rapporto anche che c’è tra le persone non è reale, chiusi dietro l’obbligo di controllare solo la certificazione". Anche tornare al museo sarà più facile, mettendo da parte mascherine e carte verdi.

«Dobbiamo essere tutti felici, questa drammatica stagione forse è davvero terminata – dice Sergio Risaliti, direttore del Museo del Novecento -. Speriamo di aver reso innocuo questo virus, iniziando a combatterlo con altri mezzi, meno pesanti di quelli usati negli ultimi due anni. Speriamo di poter tornare ad essere liberi di vivere la nostra vita come prima. Noi abbiamo sempre accettato tutte le regole che ci sono state imposte, ma alcune cose non le ho comprese. Poter tornare a vivere un museo senza mascherine e Green pass è sicuramente una vittoria, si può tornare a godere delle sale e delle opere respirando finalmente liberi".