Covid, il virus non molla. Torna l’allerta in Toscana e Umbria

Continuano ad aumentare i positivi anche in Liguria. E la campagna vaccinale registra una battuta d’arresto

La sanificazione di un'ambulanza (Fotocronache Germogli)

La sanificazione di un'ambulanza (Fotocronache Germogli)

Firenze, 11 marzo 2022 - In Toscana da una settimana i numeri del contagio hanno ripreso a crescere. In Umbria la situazione è anche peggiore: è la regione in testa alla poco gratificante classifica italiana con il più alto tasso di nuovi casi per 100mila abitanti. Dove la Toscana in sette giorni ha avuto un incremento del 26% salendo a 551, di oltre cento punti in una settimana. Preoccupante. Evidentemente l’effetto del liberi tutti, l’approssimarsi della primavera e della fine dello stato d’emergenza, con la curva epidemica in flessione hanno ingenerato diffusamente l’illusione che il virus sia scomparso, facendo allentare l’attenzione sulle misure di prevenzione. In Liguria le cose vanno leggermente meglio: l’effetto rimbalzo dei contagi è più contenuto.

Lo sguardo in questo momento è puntato sugli ospedali. Purtroppo in Umbria è già cominciata la risalita: dai 140 ricoverati di mercoledì, ieri se ne contavano 147. Il punto più basso, in questa quarta ondata, era stato raggiunto domenica scorsa, con 135 pazienti nei reparti Covid: dal 31 dicembre non si era mai scesi sotto questo numero.

In Toscana si sta assottigliando giorno dopo giorno il delta tra dimissioni e nuovi ingressi, con questo andamento e il boom dei 4.134 nuovi contagi di ieri, si teme che nel giro di pochi giorni la pressione possa ricominciare a crescere, in una situazione molto complicata. In Toscana sono 716 i ricoverati con il Covid: 15 in meno rispetto al giorno prima. In terapia intensiva ci sono 43 pazienti. In Liguria i ricoveri sono pressoché stazionari da una settimana: ci sono 262 persone in ospedale.

Dobbiamo essere pronti a ospitare i profughi dell’Ucraina, anche in grandi numeri. Guerre ed esodi sono luoghi ideali per la diffusione di infezioni. Non solo da coronavirus. Recentemente in Ucraina ci sono stati focolai di morbillo, poliomielite e tubercolosi. Lo scenario attuale non consente certamente di attuare le misure di prevenzione. Tra l’altro in Ucraina solo circa un terzo della popolazione è vaccinata contro il Covid. Pochi di più hanno fatto i vaccini contro le altre patologie.

Eppure anche in Italia ora si è mollato. Mancano all’appello della terza dose centinaia di miglia di cittadini. La campagna vaccinale sta registrando una rumorosa battuta d’arresto: in Toscana si viaggia sui circa 5.000 vaccini al giorno, non erano mai stati così pochi da quando c’è stata la piena disponibilità di famaci.