Bullismo, parla il ragazzino disabile aggredito: "Mi trattano male da anni"

"Ogni volta che li incontro mi trattano male, ho dovuto cambiare scuola per incrociarli il meno possibile"

Firenze, 26 maggio 2022 -  "Sono dispiaciuto ma non mi meraviglio, loro sono così. Sono anni che ormai lo fanno". Il quindicenne disabile, tre giorni dopo essere stato assalito dal branco di coetanei, commenta quanto accaduto. Con voce ferma dice: "Li conosco, sono ragazzi del quartiere, che frequentano piazza Santo Spirito e piazza Tasso. Sono arroganti, aggressivi, non capisco davvero cosa gli passi per la testa". La vittima, con problemi visivi e motori, proprio non riesce a trovare un perché al pestaggio di domenica sera. Per lui, che non farebbe male a una mosca, quella crudeltà è ingiustificata.

Bullismo
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E’ stata la madre, una donna che lavora in San Frediano, ad accompagnarlo ai carabinieri di Firenze per denunciare il branco di coetanei, cinque 15enni e 16enni. Lui era seduto su un muretto di piazza de’ Nerli quando si sono avvicinati i cinque bulli che gli hanno chiesto prima una sigaretta e poi aggredito. Non credendo alle parole della vittima avrebbero rovistato loro stessi nelle tasche dei pantaloni sperando di trovarne delle altre. Una volta appurato che il pacchetto fosse realmente vuoto, lo hanno preso a sputi, colpendolo sia sul viso che sul corpo.

"Ogni volta che li incontro mi trattano male, sono stato avvicinato anche in altre occasioni – aggiunge il 15enne -, lo fanno solo con me. Ho cambiato scuola e li incontro meno, solo quando torno a casa, in Oltrarno". Proprio per non vederli più ed evitare di frequentare gli stessi posti, infatti, la famiglia è stata costretta, alla fine delle medie, a iscriverlo a un istituto superiore privato, lontano dalla riva sinistra fiorentina. Non è un episodio isolato. E lui lo sa bene. "Io ho trovato il coraggio di parlarne a casa – dice -, questo è importantissimo. E quello di andare ai carabinieri che mi hanno ascoltato e che mi hanno detto che mi proteggeranno. Non possiamo tenere tutto dentro".

Per il 15enne il vero problema "è che spesso non tutti i genitori hanno tempo per i propri figli. Noi ragazzi abbiamo bisogno di attenzione. Anche nelle scuole bisognerebbe attivare dei laboratori aperti sia a famiglie che a studenti e magari coordinati da psicologi. Il dialogo è alla base del rispetto dell’altro".

Un tema su cui il Comune sta lavorando. Proprio per prevenire fenomeni di bullismo fra ragazzi, partendo dall’ascolto, è stato lanciato il progetto ‘Bullismo fuori e dentro le scuole’, che il reparto di polizia di comunità, la ‘sezione intersetteroriale sicurezza ed educazione stradale’ e il reparto ciclisti, insieme all’assessorato alla sicurezza e all’assessorato all’istruzione del Comune, ha avviato nelle scuole del Q2. A Sorgane, invece, per mettere un freno alle baby gang, il Comune con il Q3, ha dato vita a un servizio di educativa di strada a cura della Cooperativa sociale Coop21. L’obiettivo è intervenire sui comportamenti a rischio per dire stop a bulli e aiutare i ragazzi e situazioni di disagio che in questo periodo di lockdown si sono acuite.