Poeta, fotografo e aforista: il pistoiese Magli, l'ultimo ermetico

Simone torna con un libro di liriche brevi e a settembre coi suoi aforismi. Intanto si racconta

Eclettico, Magli in versione poeta

Eclettico, Magli in versione poeta

Pistoia, 7 luglio 2021 - Avviso ai naviganti: memorandum prezioso. Per capire, per capirlo. Se lo vedeste fermo e assorto, magari dinnanzi a un caseggiato sotto al sole cocente di questi giorni, non disturbatelo, non deconcentratelo chiedendogli “ehi, che fa?”. Simone Magli è così, se vi pare. Poeta ermetico, che da poco ha dato alle stampe “L’ultimo ermetico” con la casa editrice Puntoacapo di Novi Ligure, aforista che a settembre entrerà a far parte della prestigiosa collana di aforismi dello stesso editore, fotografo col cellulare di scene di vita e dettagli urbani. Diplomato all’Einaudi, introverso e tormentato da ragazzo, con gli anni ha trovato maggior consapevolezza dell’essere, anche se continua ad asserire “sono in fase di crescita, alla ricerca dell’equilibrio”.

Autodidatta in campo artistico, è partito da liriche brevi, che definisce “acerbe, quasi urla”, a poesie altrettanto corte, ma di contenuto pregnante. “Sono stato folgorato dalla lettura di Ungaretti – assicura –, dalla sua abilità. Nel dibattito letterario contemporaneo, c’è chi sostiene che l’ermetismo sia morto e io allora, a mo’ di provocazione, ho intitolato il mio libro ‘L’ultimo ermetico’. Sarò forse io il solo rimasto su questa terra? E poi perché proprio nelle stagioni di una società che è quasi spaventata dalla lettura, dal perdere tempo con la cultura, l’ermetismo deve essere considerato superato?”.

Intanto, raccoglie allori: terzo posto al “Premio internazionale Quartiere Avignone in arti e mestieri” a Messina, menzione speciale al “Riccardo Prina”, in Lombardia. E molti, moltissimi riconoscimenti per i suoi scatti con lo smartphone: che sia la grondaia arrugginita o la ruga che solca la fronte della vecchina, o ancora la lucertola che attraversa la strada, Magli corre a fissare l’immagine di un colore e una poesia tremendamente suggestivi.

“Se adoperassi la macchina fotografica non riuscirei a cogliere l’attimo, così come accade col telefonino: in questo sono avvantaggiato, sì. Le fotografie piacciono e vengono pubblicate su riviste specializzate, su simonemagli.com, sui miei social. E poi c’è l’aforismo, una forma d’espressione che mi ha sempre intrigato, ammaliato”. Ce ne regala uno, al volo. “Il poeta è un palombaro che scandaglia il mare senza sosta portando alla luce i tesori dell’umanità”.

Gianluca Barni