Natalia Goncharova tra Matisse e Picasso in mostra a Palazzo Strozzi

Dal 28 settembre saranno esposte ben 130 opere dell’artista russa

Natalia Goncharova, autoritratto, 1907 (particolare)

Natalia Goncharova, autoritratto, 1907 (particolare)

Firenze, 4 settembre 2019 - Dopo aver ospitato la prima la prima grande retrospettiva italiana dedicata a una delle personalità più celebri e controverse dell’arte contemporanea, Marina Abramovic, Palazzo Strozzi sta per celebrare l’artista russa Natalia Goncharova, straordinaria figura femminile dell’arte del Novecento, attraverso una grande retrospettiva che ripercorre la sua vita controcorrente e la sua ricca e poliedrica produzione a confronto con capolavori di celebri artisti come Paul Gauguin, Henri Matisse, Pablo Picasso e Umberto Boccioni provenienti dalle collezioni dei più prestigiosi musei internazionali.

La mostra intitolata ‘Natalia Goncharova. Una donna e le avanguardie tra Gauguin, Matisse e Picassò’, curata da Ludovica Sebregondi, Matthew Gale e Natalia Sidlina, si terrà negli spazi di palazzo Strozzi. Dove saranno ben 130 le opere esposte, che dal 28 settembre fino al 12 gennaio ripercorreranno la vita controcorrente di Natalia Goncharova (1881 - 1962) e la sua poliedrica produzione, in dialogo con i capolavori di artisti coi quali nel Novecento si è confrontata, da Gauguin a Matisse, da Picasso a Boccioni.

Una sorta di viaggio tra la campagna russa, Mosca e Parigi, le due città simbolo dell’artista, l’esposizione permetterà ai visitatori di scoprire la biografia anticonformista di una donna ‘contro’, che ha saputo vivere per l’arte, creando un’originale fusione di tradizione e innovazione, Oriente e Occidente, rendendo la propria opera un esempio unico di sperimentazione tra stili e generi artistici, dal Neoprimitivismo al Raggismo, dalla pittura e la grafica al lavoro per il teatro. Dopo aver frequentato la scuola di pittura, scultura e architettura di Mosca, l’artista rivelò il suo interesse per la pittura degli impressionisti e la tradizione figurativa del suo Paese, in particolare per le icone russe della tradizione religiosa. E prima di trasferirsi definitivamente a Parigi, divenne un’esponente di spicco del raggismo. Tant’è che con il suo compagno Michail Larionov, nel 1913, anno della pubblicazione del manifesto raggista, organizzò a Mosca l’esposizione ‘Il Bersaglio’, e per sottolineare l’allontanamento delle nuove esperienze artistiche francesi, la aprì ai soli artisti russi.

 

Nell’arco della sua carriera ha esposto in Europa, negli Stati Uniti e anche in Giappone, ma senza mai abbandonare del tutto la pittura, si dedicò  alla decorazione teatrale e all’illustrazione di libri. A fine agosto la mostra sulla Goncharova è stata oggetto di polemiche dopo che Instagram aveva censurato il video promozionale ideato da Palazzo Strozzi per le ‘troppe immagini con nudi femminili’. Dopo una serie di chiarimenti tra le parti, il social ha sbloccato la pubblicazione del video.

 

Maurizio Costanzo