Maria Assunta Toniacci, quando forza di volontà, arte e solidarietà battono la Sla

L'artista umbra, scoperta e introdotta nel pistoiese dall'imprenditrice Cristina Dolfi, pone in vendita i suoi quadri per un progetto solidale in Africa

Pistoia, 30 marzo 2021 - Le storie belle da raccontare, un tempo la sera dinnanzi al focolare, oggi chissà dove e quando, presi dalla frenesia di non concludere niente. Quando due anime si incontrano, si riconoscono e diventano un’unica forza: così è successo con Cristina e Maria Assunta. Cristina Dolfi è un’imprenditrice pistoiese dalla spiccata sensibilità, sempre in prima fila quando si tratta dei nostri amici a quattro zampe, dello sport più povero di risorse, di porgere una mano al prossimo in difficoltà. Maria Assunta di cognome fa Toniacci ed è arrivata all’arte grazie alla malattia. Cristina ha conosciuto Maria Assunta tramite i social e da allora si è impegnata a divulgarne la storia dalle nostre parti. Perché troppo bella: è un inno alla vita. Vivere per fare del bene, a sé stessi ma soprattutto agli altri.

Maria Assunta risiede in Umbria, nel comune di Massa Martana in provincia di Perugia. Ha 52 anni, è sposata e ha una figlia di 12 anni. “Sono malata di SLA – ci racconta con il coraggio di chi sa mettersi a nudo –. Prima della malattia aiutavo mio marito nella sua attività: ha una piccola ditta di edilizia, mi occupavo di tutta la parte burocratica. Nel 2009 ho avuto i primi sintomi della malattia: molto lievi, tanto che non si riusciva a capire che cosa avessi. Il crollo forte l’ho avuto nel 2013, quando mi hanno fatto la tracheotomia e ho iniziato a perdere l’uso delle mani e delle gambe. L’unico muscolo che è rimasto ancora valido è quello degli occhi e grazie a questo posso comunicare con un personal computer che ha un puntatore oculare. Ho sempre scritto in maniera scorrevole, ma mai mi sarei immaginata di poter disegnare con gli occhi. Ho scoperto questa possibilità lo scorso novembre quando sui social, in un post di un gruppo di malati di SLA, ho trovato la domanda se ci fosse stato qualcuno che disegnasse con un puntatore oculare. Ho risposto che avevo realizzato alcune locandine, ma disegnare non mi era mai passato per la testa. Chi scriveva era Elena Wenk arte terapeuta, anche lei malata, ma di SMA. Così visto che non aveva mai trattato un malato con puntatore oculare mi chiese di diventare la sua ‘cavia’. Ho accettato ed è cominciata quest’avventura. Senza rendermene conto nel giro di pochi giorni passai da disegni molto elementari a disegni più elaborati. Li pubblicai su Facebook. Da qui la richiesta di alcune persone, disposte ad acquistare i miei quadretti. La decisione di fare beneficenza attraverso la vendita dei miei quadri è nata dal mio modo di pensare. I talenti vanno alimentati e messi a disposizione di tutti. La collezione di quadri che già avevo, ora è in vendita per aiutare una casa di accoglienza per bambini chiamata Casa del Cuore Amici del Congo, creata e gestita da alcuni ragazzi della mia ex parrocchia e dal parroco”. Chiunque intendesse acquistare un quadro di Maria Assunta può mettersi in contatto con Autodemolizioni Dolfi, a Canapale: troverà Cristina Dolfi, che fornirà tutte le delucidazioni del caso. Due anime, un’unica forza: manca il lieto fine.

Gianluca Barni