Gelato, il gusto Buontalenti: perché si chiama così e i suoi ingredienti

La storica crema con quattro ingredienti affonda le sue radici nell'antichità

Una coppetta gelato di Badiani, storica gelateria fiorentina

Una coppetta gelato di Badiani, storica gelateria fiorentina

Firenze, 17 settembre 2022 - Buontalenti: un nome, una garanzia. Di gusto e di successo. Già: ma che cos’è? Perché si chiama così? Prima risposta: Buontalenti è un gusto di gelato realizzato con panna, latte, uova, zucchero.

E basta. Perché questi furono gli ingredienti indicati dal Comitato Gelatieri di Firenze (ne facevano parte tutti i big cittadini) tra la fine degli anni Sessanta e i primi Settanta del Novecento (la data è rimasta incerta) ai maestri del cono e della coppetta che accettarono di partecipare a un concorso per il miglior gelato che portasse quel nome.

Un omaggio a Bernardo Buontalenti, vissuto a Firenze tra il 1531 e il 1608. In realtà, il suo nome era Bernardo Timante Buonacorsi, ma lo pseudonimo già rivela le sorprendenti doti (“di buon talento”) di quest’uomo che fu architetto, soprattutto, ma anche pittore e scultore, ingegnere militare e scenografo, perfino orefice e ceramista, attivissimo alla corte dei Medici.

Per la famiglia che regnava su Firenze progettò infatti numerose ville di campagna, per la città sue opere furono il Forte Belvedere e poi alla morte del Vasari il completamento degli Uffizi, di Palazzo Pitti e del Giardino di Boboli. A un grandissimo fiorentino, insomma, si volle dedicare questo gusto speciale, anche perché una storia molto ammantata di leggenda vuole che sia stato lui a inventare alla corte francese di Caterina de’ Medici nel 1565 il gelato come oggi lo conosciamo noi: una crema con quegli ingredienti.

Un simbolo di fiorentinità nel mondo. Il concorso fu fatto, gli annali non riportano neppure l’assegnazione della palma del vincitore. Si sa però che partecipò anche la gelateria Badiani. Che tuttavia non vinse, forse andò sul podio, ma il suo Buontalenti ebbe un grande successo, “come al Festival di Sanremo, dove spesso quello che vince viene dimenticato e chi arriva decimo vende milione di dischi”, scherza Patrizio Pomposi, che con il padre Orazio e il fratello Paolo (oggi “gelato maker” dell’azienda) rilevò Badiani all’inizio degli anni Novanta.

E furono i Pomposi a lanciare definitivamente la gelateria e quel gusto inimitabile, che altri propongono come proprio in virtù degli ingredienti proposti dal lontano concorso, ma il cui nome in realtà è stato poi brevettato dalla famiglia Pomposi. E oggi è diventato celebre anche in Gran Bretagna e in Spagna.