“Dioniso, Eros e Afrodite. Come si svela il mistero”

L'Associazione Culturale Creati-Vita ha organizzato alla Biblioteca delle Oblate un evento culturale a più voci per celebrare la bellezza della nostra regione e il carattere dei toscani

Alessandro Calonaci

Alessandro Calonaci

Firenze, 26 settembre 2022- “Dioniso, Eros e Afrodite. Come si svela il mistero”, questo il titolo dell'evento culturale a più voci organizzato alcuni giorni fa nell'Altana della Biblioteca delle Oblate dall'associazione culturale Creati-Vita di Firenze. L'iniziativa, che rientra tra gli eventi dell'Estate fiorentina 2022, ha inteso celebrare la toscanità nell'arte e nello spettacolo, e si è protratta dalla mattina fino a pomeriggio inoltrato ed è stato curato dalla professoressa Anita Norcini Tosi, con l'allestimento dell'architetto Enzo Roseto. Diversi i protagonisti che hanno apportato il proprio contributo alla riuscita dell'incontro, molto apprezzato dal pubblico, in particolar modo dagli studenti che frequentano la Biblioteca diretta da Tiziana Mori. Dalla mostra a libero accesso con gli abiti realizzati dalla stilista di fama internazionale Regina Schrecker, ispirati ai colori e alla tradizione della terra Toscana, alla performance olfattiva e degustativa dei vini dell'Azienda Ejamu di Caterina Bianchini. “Tre abiti ispirati al tema della terra, della Toscana e del suo vino -commenta Regina Schrecker-. Il primo, un abito lungo, ricorda l’abbigliamento sofisticato delle dame dei prosperosi proprietari di vaste vigne, boschi e pianure, dove si coltiva l’uva e il grano da secoli. Le signore visitavano allora le proprietà, accompagnate dal marito, ma il mio abito -pur essendo di stoffa preziosa- ricorda però i bustini e le gonne in cotone ruvido delle contadine. Il secondo abito, sempre lungo ma in pesante pizzo chiaro, ha il colore dello champagne ed è abbinato al vino bianco, fresco, quasi spumeggiante. Il terzo invece rispecchia la passione, con la scollatura all'americana e la schiena scoperta, a sirena, un tessuto dal tono rosso corposo, passionale ricco di dettagli, che fa riferimento al chianti classico-gallo nero”. Nel pomeriggio si è svolta la presentazione dei libri di Tommaso Lisa, “Memorie dal sottobosco” e “Insetti delle tenebre” (Exorma edizioni), un interessante excursus nel mondo dei piccoli esseri viventi che popolano il sottobosco e nella loro importanza per il ciclo naturale della vita. Ad intervistare l'autore Anita Tosi, presidente dell'associazione culturale Creativita. Presentati abiti di Regina (manda testo sui 3 abiti rosso, bianco e uno che richiama i colori delle terre toscane. A seguire un secondo momento degustativo con i vini di Ejamu, accompagnato dalla spiegazione di Caterina Bianchini. Infine la performance dell'attore e regista Alessandro Calonaci, che ha interpretato alcuni brani di Pier Paolo Pasolini e del Decameron di Boccaccio “Attraverso i brani che ho scelto -spiega Calonaci, che è anche direttore artistico del Teatro Aurora- ho voluto sottolineare la forza incredibile del carattere di noi toscani. Un carattere che non arrende neanche dinanzi alle peggiori calamità e che, a mio avviso, rappresenta la risposta a tutti i mali. Neanche grandi tragedie come l'alluvione hanno saputo piegarci, quando immagini come quelle del Cristo di Cimabue infangato e perso per colpa degli idrocarburi si abbinano alla forza di volontà e alla tenacia della popolazione che se lo passò di mano in mano, da un fiorentino all'altro, pur di farlo arrivare in salvo. E alla fine, miracolosamente, quel Cristo è stato restaurato ed è tornato all'antico splendore. E ancora, sempre ripensando al dramma di quei giorni, quando l'Arno ritornò nel suo letto lasciando la nostra città nella devastazione, l'oste di una delle osteria in buca che più avevano subito danni, espose un cartello fuori dal locale con scritto “Oggi niente arrosto, solo ciccia in umido”. Ecco, questo sarcasmo commovente, questa ironia feroce con cui i fiorentini e i toscani sanno affrontare la vita, è proprio della gente che non si arrende mai. Questo nostro humus, così intellettualmente alto anche nelle persone semplici, ci accomuna tutti quanti ed è la risposta al pessimismo totale raccontato da Pasolini nella sua opera incompiuta e magistrale “Petrolio”, nella quale si arrendeva dinanzi alla peste inarrestabile del suo tempo: il consumismo. Noi toscani, alla peste del 1348 abbiamo risposto come descrive Boccaccio, senza mai piangerci addosso. Noi toscani siamo la risposta al grido senza speranza di Pasolini, perché non ci nascondiamo, come invece fa lui, nella nostalgia, non “ripensiamo alle belle bandiere”. Piuttosto difendiamo con le unghie e con i denti la nostra cultura e tutta la bellezza che siamo stati capaci di costruire”. A collaborare alla buona riuscita dell'evento anche l'architetto Alessandra Pironi.