Alla scoperta della prima traduzione in inglese della "Vita nuova" di Dante

Nel 700° anno dalla scomparsa del Sommo poeta, Gigliola Sacerdoti Mariani cura il volume "The Early Life of Dante Alighieri. Together with the Original in Parallel Pages", prima traduzione in inglese della storia, ad opera di Joseph Garrow, datata 1846. La presentazione mercoledì 20 ottobre alla Colombaria di Firenze

The Early Life

The Early Life

Firenze, 18 ottobre 2021- S'intitola The Early Life of Dante Alighieri. Together with the Original in Parallel Pages (Effigi Editore) il volume dedicato alla prima traduzione della Vita nuova in inglese, curato dalla professoressa Gigliola Sacerdoti Mariani, che sarà presentato mercoledì 20 ottobre alle 16.30 nell'Accademia Toscana di Scienze e Lettere La Colombaria (Via Sant'Egidio).

«L'autore del volume è Joseph Garrow -spiega Sacerdoti Mariani, già docente di Lingua inglese nella Facoltà di Scienze Politiche Cesare Alfieri-. Il 1846 è la data di pubblicazione, Firenze è il luogo e Le Monnier è l’editore. Stiamo Parlando della prima traduzione completa della Vita nuova in inglese, di cui esistono soltanto sei copie al mondo. “The Vita Nuova is a thing apart”, scriveva Giuseppe Mazzini nel 1844, su un prestigioso periodico inglese. E proseguiva con queste parole: “contiene il profumo della giovane età di Dante, il sogno dell’amore che Dio concede alla sue creature privilegiate per insegnare loro a non disperare mai nella vita, a non dubitare dell’immortalità dell’anima. È un libretto inimitabile, carico di pensieri dolci, tristi, puri, nobili e delicati; una nota lieve come la voce della colomba, eterea come il profumo dei fiori. E penso che oggi il compito di tradurre La Vita Nuova potrebbe essere affidato soltanto al cuore e alla mente di una donna”».

L’analisi filologica di The Early Life che viene tracciata nel libro dalla curatrice «Ci indica in quale misura le scelte lessicali e rimiche di chi traduce abbiano permesso di far confluire il potenziale di senso e di suono del testo di partenza nel testo di arrivo. Ma il merito è veramente di Joseph Garrow o qualcuno si nasconde dietro il suo nome? A parte questa traduzione, infatti, non esistono altre sue opere ed è stato opportuno ricostruire l’ambiente in cui il personaggio si muoveva per capire quali ideali lo animassero. Stiamo parlando della Firenze di metà Ottocento, quella dove si ‘agitavano’ gli intellettuali inglesi e americani che credevano nella rinascita dell’Italia. Fra i tanti nomi che possiamo indicare ci sono quelli di Elizabeth Barrett, Robert Browning, Walter S. Landor, Seymour Kirkup, Isa Blagden, Kate Field, ma anche Theodosia, la figlia di Joseph Garrow, e il marito di lei, Thomas A. Trollope, che vivevano nel famoso villino di piazza Maria Antonia, ancor prima che questa diventasse piazza dell’Indipendenza. Tramite una comparazione tra poesie/traduzioni in rima di Theodosia e i versi di The Early Life e, ancora, tramite indizi di vario genere qui esplicitati, si insinua il sospetto che il merito dell’opera traduttiva debba essere attribuito a Theodosia, ovvero “al cuore e alla mente di una donna”, come aveva auspicato Mazzini». Ad affiancare la curatrice del libro saranno Ornella De Zordo dell'Università di Firenze, Paola Evangelisti dell'Università Degli Studi di Roma “Foro Italico” ed Enrico Ghidetti dell' Università di Firenze. Per l'ingresso all'evento, muniti di Green Pass: [email protected]. Sarà possibile seguire la presentazione da remoto attraverso il link https://us02web.zoom.us/j/83708882000 Caterina Ceccuti