Il vicesindaco Alessia Bettini
Firenze, 1 ottobre 2022 - Prende il via a Firenze il nuovo avviso pubblico per la ricerca di sponsorizzazioni per interventi di restauro sui beni culturali della città. Dagli affreschi del museo di Santa Maria Novella all’organo seicentesco della basilica di santo Spirito passando per il monumento a Manfredo Fanti in piazza San Marco o quello a Bettino Ricasoli in piazza Indipendenza e poi Palazzo Vecchio, Museo Novecento, tanti luoghi e interventi: sono 49 i progetti individuati dall’amministrazione comunale che valgono complessivamente intorno ai 38 milioni di euro.
Il bando rientra nel progetto 'Flic - Florence I Care' che il Comune ha intrapreso dal 2011, volto proprio a ricercare sponsor per il finanziamento e la realizzazione di interventi di manutenzione, restauro e risanamento su beni culturali cittadini. Gli interventi, si legge in una nota, sono di vario tipo. Riguardano ad esempio il Museo di Santa Maria Novella (interventi da oltre 830 mila euro complessivamente), il completamento del masterplan con gli atelier per gli artisti che saranno ospitati al Museo Novecento e i laboratori per artigiani, oltre al “Polo della creatività” sempre a santa Maria Novella, da circa 2milioni di euro, Palazzo Vecchio (per oltre 560 mila euro), il Teatro dell’Opera di Firenze, per il ristorante della cavea all’interno della torre scenica (1 milione di euro), la Biblioteca delle Oblate e poi mura e torri e molti altri.
L’avviso è rivolto a soggetti pubblici o privati (persone fisiche o giuridiche), associazioni senza scopo di lucro o altri soggetti, che intendono promuovere la propria immagine attraverso la collaborazione con l’amministrazione comunale, concorrendo alla realizzazione dell’evento. “È un’occasione per chi ama Firenze e la cultura che in questo modo può contribuire a valorizzare e riqualificare il nostro patrimonio artistico - ha commentato il vicesindaco e assessore alla cultura Alessia Bettini -. Gli interventi in lizza sono molteplici e di vario genere, luoghi e opere preziose che potranno mantenere il loro valore e la loro riconoscibilità anche grazie alla generosità dei cittadini”.
Niccolò Gramigni