Viareggio, 24 ottobre 2011 - Che ne sarà del Festival Puccini? I soldi pubblici non arrivano e la Fondazione è alla canna del gas. Né fa sperare la recente sortita del ministro dei beni culturali Galan: «Gli enti lirici sono un lusso che l’Italia non può permettersi".La principale voce che ancora manca all’appello delle promesse per l’edizione trascorsa è il contributo interministeriale della società Arcus per 1 milione e 400 mila euro. Circola addirittura voce che non sarà erogato, provocando così una voragine nei conti altrimenti ottimali.

Con Arcus infatti il contributo pubblico copre appena il 40% del bilancio: il resto, il 60%, viene da risorse proprie cioè principalmente il botteghino, che è una delle migliori performance italiane. Senza contare che sul Festival grava un’assurdità: a carico della Fondazione ci sono 500 mila euro per manutenzione e ammortamento dei costi finanziari del teatro, il quale altrove è invece sul libro mastro del relativo comune. Ma anche il comune, che pure ha innalzato il contributo a 285 mila euro (neanche la scenografia di un’opera) versa una cifra ridicola rispetto a Pisa che dà al Verdi 1 milione e 250 mila euro, e Lucca che dà al Giglio 1 milione e 600 mila euro. Nel mondo ogni melomane conosce il Pucciniano, ma il Verdi e il Giglio che sono?


In passato il sottosegretario Carlo Carli, Puccini gli renda merito, aveva procacciato la legge 29 che erogava ogni anno 1 miliardo di lire. Ora il contributo è sceso a 237 mila euro: la politica dovrebbe rimpinguare la dotazione attingendo ai contributi a pioggia che lo Stato dà perfino ad enti finiti e decotti. Devono arrivare anche i soldi della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, cioè il contributo pari alla quota capitale del mutuo residuo di costruzione del teatro, altra assurdità a carico non del comune ma dell’ente lirico. Per fortuna, nonostante il crollo dei profitti bancari dovuto alla crisi, sono stati assicurati i 300 mila euro relativi alla scadenza della rinegoziazione dei mutui fatta dal presidente Paolo Spadaccini, coature di una bellissima stagione di valore pur nelle ristrettezze.


La provincia sta versando appena 76 mila euro, proprio una taccagneria da lucchesi. La Regione ha dato 260 mila euro, ma è anche vero che il governatore Rossi starebbe aspettando che Lunardini si decida ad aprire una nuova trattativa. Per dare serenità al Pucciniano mancano appena 900.000-1.000.000 di euro sul bilancio dello Stato, un’inezia. Al contrario il ministero ha dato 911 mila euro al Maggio Fiorentino per la disastrata tournée in Giappone, più copre la penale di 900 mila euro per la fuga dalle radiazioni. Soldi che risolverebbero gli affanni torrelaghesi. Del resto il Maggio ha un deficit di 27 milioni irrisolvibile, quello del Pucciniano è solo 1 milione. Lunardini dovrebbe coinvolgere la Regione. Purtroppo il sindaco, dall’insediamento, sembra occuparsi più della musica house dei pub che delle sempiterne arie pucciniane. Unicuique suum (e i democristiani non hanno bisogno della traduzione).