Zona gialla, quanto rischiano Toscana, Umbria e Liguria? Dati aggiornati

Il punto sui dati con Istituto Superiore di Sanità e Agenas

Il confronto tra i dati delle tre regioni

Il confronto tra i dati delle tre regioni

Firenze, 1 novembre 2021 - Quanto rischiano la zona gialla Toscana, Umbria e Liguria? Con l'aumento dei contagi che caratterizza l'Italia in questo periodo, andiamo a vedere quanto le tre regioni potrebbero essere soggette a maggiori restrizioni a causa del contagio da coronavirus.

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In generale per i tre territori al momento la situazione è fondamentalmente tranquilla. In nessun caso i parametri di occupazione di terapie intensive e ricoveri ordinari sfora i due limiti rispettivamente del 10% e del 15%, limiti che se superati portano alla zona gialla. Solo alla voce dell'incidenza settimanale ogni centomila abitanti, in aumento in Italia, ci sono un paio di sforamenti. Ma ecco la situazione regione per regione.

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Il confronto tra i dati delle tre regioni
Il confronto tra i dati delle tre regioni

Toscana

In Toscana il sensibile aumento è proprio sull'incidenza dei casi settimanali ogni centomila abitanti. Erano 44,3 nella settimana dal 18 al 24 ottobre e sono arrivati invece a 57,5 nella settimana tra il 25 ottobre e il 30. Un aumento sensibile che è visibile anche dalla progressione dei contagi giornalieri. Come indica l'istituto superiore di sanità, l'indice di contagio Rt risale leggermente: da 0.92% a 0.94%, ma si tratta di decimali. Non ci sono al momento preoccupazioni, anche se l'allerta resta alta, sulle strutture ospedaliere. Attualmente in Toscana, indica l'Agenas, le terapie intensive sono al 5% di saturazione (il limite è appunto al 10%( così come al 5% è il tasso di saturazione dei normali ricoveri (limite al 15%). Numeri che per il momento fanno dunque dormire sonni tranquilli. Solo l'incidenza sui centomila abitanti sfora il limite dei 50. 

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Umbria

Sfora il numero fatidico di 50 in Umbria il tasso di positivi settimanali ogni centomila abitanti. Attualmente, indica l'Agenas, è al 54,5 e per la seconda settimana il numero si mantiene sopra il limite. Era 50,6 la settimana precedente. Resta invece sotto controllo l'indice Rt, attualmente a 0,62 come indica l'Istituto superiore di sanità. Era 0,89 la settimana precedente. Sostanzialmente stabile rispetto alla settimana precedente, anche se alto, il tasso di occupazione delle terapie intensive: è al 7%. In leggera risalita nella giornata del 31 ottobre il tasso di occupazione dei posti letto comuni: è al 6% dal 5% dei giorni precedenti. Un trend dunque in salita ma che al momento non porta a nessun sforamento o a ipotesi di zona gialla. 

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Liguria

Particolarmente stabili, anche se in aumento, gli indicatori in Liguria. L'Agenas indica nel 5% il tasso di occupazione delle terapie intensive, un dato rimasto costante per tutta la settimana tra il 25 e il 31 ottobre. Stabile al 4% invece la percentuale dei posti letto ordinari occupati nelle strutture ospedaliere umbre. In risalita invece l'indice di contagio Rt, attualmente a 1,05 secondo l'Istituto Superiore di Sanità. Era a 0,89 la settimana precedente. Una situazione in divenire: negli ultimi tre giorni i contagi giornalieri hanno superato le cento unità, cosa che non accadeva da tempo. Da monitorare dunque un eventuale rialzo dei ricoveri, anche se l'impatto sugli ospedali resta molto basso nelle strutture liguri.