Vino, meteo maledetto ma sorpresa dietro l'angolo: "Possibile vendemmia di grande qualità"

"Abbiamo registrato piogge salutari che ci confortano sul risultato qualitativo finale", dice Lamberto Frescobaldi. Heinz (Ornellaia). "Possibile alto profilo"

Axel Heinz, direttore della tenuta Ornellaia

Axel Heinz, direttore della tenuta Ornellaia

Firenze, 31 agosto 2022 - «Le piogge avute in agosto hanno ridato vigore alle piante, sono arrivate al momento giusto sulle campagne provate da una lunga siccità. Dunque, dopo mesi di siccità e di timori, ci troviamo con un risultato che potrebbe sorprenderci tutti positivamente. Dovessimo avere ancora qualche giorno di pioggia la vendemmia 2022 si potrebbe rivelare di grande qualità». È quanto afferma Lamberto Frescobaldi, presidente di Marchesi Frescobaldi. «Nelle varie zone della Toscana in cui siamo presenti, da Montalcino al Chianti Classico, dal Chianti Rufina a Pomino e alla Maremma - aggiunge -, abbiamo registrato piogge salutari che ci confortano sul risultato qualitativo finale. Quanto alla quantità possiamo ipotizzare un leggero aumento a Pomino e una lieve diminuzione delle altre denominazioni. Da diversi anni lavoriamo i nostri terreni profondamente subito dopo la vendemmia e questo ha fatto sì che abbiamo potuto immagazzinare acqua durante l'inverno».

Intanto a Bolgheri è iniziata la vendemmia 2022 a Ornellaia. Il 25 agosto i primi grappoli delle varietà rosse sono stati raccolti confermando la precocità dell’annata già osservata per le uve bianche, la cui raccolta è cominciata il 9 agosto.

“Dopo le prime giornate di vendemmia del Sauvignon Blanc, svolte nelle ore notturne per preservare al massimo l’integrità e la fragranza del frutto, si sono verificati i tanto attesi temporali di Ferragosto. Le abbondanti piogge hanno rallentato leggermente la maturazione dando la possibilità di concludere in tranquillità la raccolta di Sauvignon e Viognier. A questi è seguita la raccolta del Merlot e del Vermentino. Una precocità che è la conseguenza logica di una stagione fuori dal comune”, osserva Axel Heinz, direttore della tenuta.

La calura e la siccità hanno rappresentato una sfida importante per l’annata 2022. Elemento fondamentale per la corretta interpretazione dell’annata sono state le scelte agronomiche messe in atto per la gestione del suolo e della chioma. Non mancano però elementi che possono far pensare a un millesimo di qualità: invaiatura svolta in ottime condizioni, carico produttivo limitato in modo naturale, uva potenzialmente ricca e concentrata.

“Da adesso e per i prossimi giorni sarà estremamente importante individuare con ancora maggiore precisione la data di raccolta per ciascun vitigno e per ogni singolo appezzamento. Ad oggi le prime impressioni danno l’idea di una vendemmia non abbondante ma, se il tempo si mantiene buono, potenzialmente di alto profilo. Fare previsioni è comunque sempre molto delicato e complesso, consapevoli che solo quando l’uva arriverà in cantina si potranno stilare opinioni concrete e realistiche”, conclude Heinz.

“Speriamo che il tempo ci assista perché si preannuncia una grandissima annata con uva di alta qualità”. A dirlo è Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti“Uve belle e sane, alla quantità si unisce un’alta qualità. Stimiamo una produzione del 5-10% maggiore rispetto al 2021, una produzione che si contraddistinguerà per il livello elevato - sottolinea Busi -. Per quanto riguarda la percentuale di uva bio prodotta siamo intorno al 10%. La vendemmia è in anticipo di circa una settimana con le uve che, però, non sono in sofferenza. Le viti, che godono di ottima salute, hanno beneficiato delle ultime piogge che ne hanno accelerato la maturazione. Adesso si tratta soltanto di incrociare le dita augurandoci che il meteo sia clemente”. “Le giacenze di Chianti - spiega il presidente del Consorzio Vino Chianti - sono diminuite rispetto allo scorso anno, questo è dovuto alla minor produzione della vendemmia 2021 ma anche ad un mercato abbastanza fermo. Se riusciamo a rimettere un po’ di vino in cantina abbiamo più tranquillità e coraggio di andare sul mercato ad offrire il nostro Chianti riconquistando quei volumi di vendite che, nei mesi scorsi, sono mancate anche per una questione di quantità”.