Scoperta maxitruffa del vino taroccato. Riempivano i "vuoti" dei marchi pregiati

Reperivano bottiglie vuote di grandi marchi per riempirle con vino più scadente e facevano affari d'oro su e-Bay

L'intervento dei Nas

L'intervento dei Nas

Firenze, 30 giugno 2020 - Perquisizioni ad opera del Nas di Firenze in varie province d'Italia (in Toscana Pisa e Prato, poi Avellino, Barletta-Andria-Trani, Brescia, Como, Foggia e Roma) insieme ai comandi provinciali interessati per smantellare un'organizzazione dedita al commercio di vino contraffatto.

Un'indagine nata nel 2018 seguendo le tracce di presunto vino Igt Toscana venduto su e-Bay che però erano una truffa. L'indagine è coordinata dal sostituto procuratore Erica Battaglia della Procura di Brescia e ha portato questa mattina a nove perquisizioni nei confronti di altrettanti indagati, ritenuti responsabili, insieme ad altre due persone, di contraffazione di vini pregiati, sia italiani (con marchi IGT/DOC/DOCG) che stranieri. Ed è a Brescia che è stata individuata una vera e propria centrale della contraffazione.

Grazie a due persone che abitano a Prato e che lavorano nel settore alimentare, venivano reperite bottiglie vuote autentiche di vini pregiati (che costituiscono l’elemento caratterizzante della frode) riciclate nel settore dalla ristorazione: poi quelle bottiglie venivano riempite con vini di diversa provenienza e di qualità inferiore, acquistati on line o in esercizi commerciali di hard discount, a cui seguiva la sigillatura con tappi in sughero e capsule contraffatte, di colore uguale o simile all’originale, comunque idonee a trarre in inganno il consumatore, e l’ulteriore apposizione di film da imballaggio e falsi sigilli di garanzia per mascherare il tutto. Poi le bottiglie venivano vendute in Italia, Spagna, Germania, Belgio, Francia e Usa usando soprattutto e-Bay.

I prezzi erano concorrenziali, anche perché alcune bottiglie costavano mille euro e venivano invece vendte a prezzi molto più bassi: il che avrebbe dovuto essere già un elemento di sospetto per gli incauti acquirenti. La cantina abusiva di Brescia era piena di bottiglie di vino piene e sigillate, di vari marchi di pregio, sia nazionali che esteri, contraffatte e pronte per la commercializzazione; un ingente quantitativo di elementi di packaging utilizzati per la frode costituito da scatole portabottiglie in legno con impressi i segni distintivi di famose case vitivinicole, bottiglie vuote con etichette di vini pregiati, tappatrice, rotoli di capsule di vario colore, carta da imballaggio a marchio, tappi in sughero ed in materiale sintetico, gabbiette da spumante e confezioni di vino rosso in formato bag in box.

Per riconoscere la contraffazione è stata importyante la collaborazione - proprio come avviene nel mondo della moda - dei rappresentanti di sedici aziende tra le più importanti d'Italia nel mondo del vino e anche la collabrazione di e-Bay è stata preziosa.

Decine gli account creati per la vendita, tante le recensioni false lasciate per fingersi bravi venditori.