Prigioniere della variante Omicron in Sudafrica, la svolta: rientro con un volo militare

Madre e figlia da giorni bloccate a Johannesburg per la morte del figlio e fratello, poi finalmente la buona notizia

L'aeroporto di Johannesburg e, nei riquadri, Lia Losa e Sara Cupiti

L'aeroporto di Johannesburg e, nei riquadri, Lia Losa e Sara Cupiti

Firenze, 28 novembre 2021 - Da sola, con la madre anziana e le ceneri del fratello in un’urna. Da tre giorni due donne fiorentine vivono una vera odissea nel Sudafrica colpito dalla variante Covid Omicron. Dopo essere state rifiutate sul volo di ritorno a casa, l’angoscia è finita grazie all’ambasciata italiana che ha messo a disposizione dei connazionali sparsi nella terra dei Boeri un volo militare che atterrerà martedì a Pratica di Mare vicino a Roma.

Sara Cupiti, viareggina 42enne, da 7 anni abita a Rignano sull’Arno (Firenze) dove lavora come contabile nella ditta del marito Marco. Il 16 novembre è partita per Johannesburg con la mamma Italia "Lia" Losa, 83 anni, fiorentina, per riportare a casa i resti del fratello Pierpaolo, morto improvvisamente a 53 anni. Da decenni insegnava comunicazione all’università della metropoli sudafricana. "Mia madre – racconta Sara – è voluta venire con me, per poter salutare un’ultima volta suo figlio".

L'aeroporto di Johannesburg e, nei riquadri, Lia Losa e Sara Cupiti
L'aeroporto di Johannesburg e, nei riquadri, Lia Losa e Sara Cupiti

Le pratiche per il rimpatrio si sono rivelate più complesse e lunghe del previsto. E quando è arrivato il momento di ripartire, i voli sono stati bloccati a causa della variante Omicron. "Avevamo la prenotazione con Swiss Air fino a Zurigo, e poi per Peretola, ma quando è scattato l’allarme sanitario la compagnia ha deciso di imbarcare solo gli svizzeri. E tutti i voli per l’Italia sono stati cancellati". Ad aspettare Sara a Rignano ci sono i due figli, una ragazza di 16 anni e un bimbo di 7 affetto da autismo. "Non ci siamo mai separati – racconta – ed è riuscito a superare questo distacco contando i giorni che mancavano al mio rientro. Non è abituato a stare senza di me, sono angosciata per lui".

Dopo tante peripezie, sabato sera è arrivata la telefonata dell’ambasciata italiana. "Domani notte – spiega Sara Cupiti – imbarcheranno me e mia madre su un volo militare a Città del Capo". Non c’è tempo da perdere, in Sudafrica tra poche ore potrebbe scattare il lockdown. Questa mattina Sara e Lia si sottoporranno a tampone, poi partiranno con un volo interno che da Johannesburg le accompagnerà a Cape Town. "Abbiamo prenotato un albergo a 500 metri dall’aereoporto. Martedì – conclude la donna – se tutto andrà bene torneremo in Italia. Come avevo promesso a mio figlio". Martina Del Chicca